martedì 27 marzo 2012

E250






"Mangia, mangia che ti fa bene!"

La maggioranza di noi, non è abituata ad andare a vedere la lista degli ingredienti dei prodotti che acquistiamo, ci fidiamo delle scelte che hanno fatto altri, della pubblicità, di una marca ("Come questa non ce n'è!"). Purtroppo nell'era del profitto questo, a volte, potrebbe essere poco saggio...se non addirittura fatale.

E250: nitrito di sodio

Il fatto quotidiano_E250

venerdì 23 marzo 2012

Regressione tecnologica






Tecnologia. La sola parola ci fa pensare al progresso, al futuro, ai grandi passi che l'intera umanità ha fatto negli ultimi cento anni: satelliti, comunicazioni veloci, strade, computer sono solo alcune delle cose che questa parola ci fa venire in mente.
Un'associazione più complessa è quella tra tecnologia e regressione.


Storicamente l'obiettivo dei potenti è sempre stato quello di controllare la massa. Per secoli le popolazioni sono state controllate attraverso la paura. "Attento! Se no vai all'inferno!" Più recentemente il "controllo" ha assunto un'altra forma ma non è sparito.

"Il controllo è potere"

Oggi assistiamo alla comparsa di una nuvola, una simpaticissima nuvola che dà il nome all'ultimo tormentone nascente il "cloud (appunto) computing". Cosa penseranno i ragazzi (che ora non lo sono più) che 20/30 fa crearono internet con il solo obiettivo della libera circolazione delle informazioni? Il fatto che le major terranno la nostra vita nei loro database li sconcerterà? Ai posteri la risposta.

mercoledì 14 marzo 2012

War is over (?)



'One day, I could stop fighting. Because one day... I would win. One day, there will be no pain, no loss, no crime. Because of me, because I fight. For you. One day, I will win.'
(Batman #625 - 2004) 

venerdì 9 marzo 2012

Ci sarà




Ci sono valide ragioni per non voler essere qui a quest'ora della notte.
Una è che la sala d'attesa del pronto soccorso di un ospedale di provincia non si può esattamente definire un salotto dalle poltrone rigonfie e invitanti.
Sette sedie beige disposte in fila davanti alla parete scrostata e un estintore rosso senza personalità.
Uau.
Non occorre aver studiato medicina per capire che un simile arredamento spande quel tipo di tristezza in grado di aggravare qualsiasi emergenza.

Un ragazzo semi-sdraiato su una delle sedie attende il suo turno.
E' un classico, al pronto soccorso si aspetta sempre e non si capisce mai chi o che cosa.
Si aspetta. Si aspetta e basta.

Assonnata e sofferente, la sua espressione appare ancora più provata dal momento che il suo sguardo passa attraverso la porta e giunge sullo schermo del televisore acceso della sala infermieri.
Saranno le 2:45 circa e su una delle prime reti stanno trasmettendo uno di quei contenitori amati dai nostalgici e caratterizzati da spezzoni di varietà, videoclip e gag improponibili al pubblico del giorno.

'Forse era meglio stare male a casa.'

Il silenzio è un amplificatore.
Di suoni, di rumori, di pensieri.
O forse semplicemente qualcuno ha alzato il volume del televisore.

E' arrivato il momento di una coppia che canta in playback infagottata in un abbigliamento di dubbio gusto. Facce pulite, sorriso accattivante, lui addirittura vestito da matrimonio.

'Niente, dovevo aspettare domani mattina e vedere se mi
passava, sarei potuto andare dalla dottoressa.'

Canzone dal gusto nazional-popolare, ritmo scontato, sembra davvero che 'sti due tentino a tutti i costi di conquistarti facendoti (e facendosi) in continuazione l'occhiolino.

'Chissà quando esce il nuovo dei Depeche?'

"...devi crederci
    ci sarà
    una storia d’amore ed un mondo migliore..."

'DEVI CREDERCI
ehi, mi sembra un affermazione un po' forte... Devi crederci? Cosa dovrei fare io?
Eh eh che ingenui questi, ma come facevano a essere così? Davvero credevano di poter dire alla gente in che cosa doveva o non doveva credere?'

'Altri tempi, lo so.
Certo che credere a un sogno è difficile, fa quasi paura. Forse è per questo che oggi percepiamo quasi come dovere morale ridicolizzare chi tenta di avvicinarsi all'incanto.
Io ho paura di illudermi. E per di più oggi sto male, ma male veramente.
Dimmi te se una canzonetta del genere deve pure darmi da pensare...'

"...un azzurro più intenso ed un cielo più immenso
    ci sarà..."

La voce allarmata di un uomo vestito di bianco riecheggia lungo i corridoi deserti e copre le ultime note dello speranzoso ritornello:
'Una barella presto!!'

Tre infermieri si precipitano accanto a un ragazzo steso a faccia in giù sul pavimento bianco della sala d'attesa del pronto soccorso di un ospedale di provincia.