Paolo Sorrentino, attualmente impegnato nella lavorazione di This must be the place con l'attore americano Sean Penn, è senz'altro uno dei registi italiani più apprezzati all'estero. Poetico e particolarmente attento ad un'estetica che rasenta la perfezione, ho sempre creduto sin da quel suo Uomo in più che Sorrentino si distacchi di molto dal modo di fare cinema italiano dei nostri tempi. Il suo ultimo lavoro, Il divo, è stato definito da Variety un "capolavoro" (Jay Weissberg, 22/5/2008).
In un gentile cameo concesso a Boris (III serie, puntata n° 12) - serie televisiva comica italiana - c'era una gag esilarante in cui Sorrentino (attore di se' stesso) veniva scambiato per Garrone, autore di Gomorra. Come a dimostrare ironicamente un'imbarazzante ignoranza cinematografica, dietro le quinte della TV.
Giovedì scorso ad Annozero è successo qualcosa di simile, ma con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Magari è stato solo un fraintendimento sui modi e tempi televisivi, ma l'effetto e accostamento è davvero notevole.
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