mercoledì 18 aprile 2007

Тунгуска


Tunguska, diversi anni dopo l'esplosione

7:17 AM
Regione Tunguska, vallata del fiume Podkamennaja Tunguska
Siberia centrale.

E' appena sorto il sole e, anche se il termometro è sotto lo zero, questa è un estate, l'estate siberiana.
Chissà perchè prima dei disastri è sempre tutto così quieto e tranquillo.
Il silenzio dell’incontaminata taiga siberiana è interrotto da un evento straordinario: d’un tratto un'area di 2150 chilometri quadrati è investita dall'esplosione più potente che sia mai stata rilevata sulla Terra.
Nell’intervallo di pochi secondi 60 milioni di alberi sono abbattuti, sradicati e allineati al suolo da una forza mai contemplata.
Dall’epicentro si propaga un'onda d'urto intensa quanto devastante, ogni forma di vita viene annichilita nello spazio di alcuni secondi e si propaga un boato assordante che si ode fino a 100 km di distanza.

A 600 km dall’epicentro i vagoni che costituiscono il convoglio della ferrovia Transiberiana rischiano di deragliare per le vibrazioni del terreno; i passeggeri racconteranno in seguito di aver assistito ad una pioggia di detriti incandescenti.
Ma gli effetti dell’esplosione si fanno sentire anche più lontano.
Campi elettromagnetici si propagano fino a rendere inservibili le apparecchiature radio delle navi impegnate in rotte transoceaniche.

I resoconti dei testimoni oculari sembrano indicare tutti la presenza di una sfera di fuoco nel cielo che si abbatte sulla Terra ad altissima velocità sollevando un’onda d’urto calda e potente, tanto da sollevare le persone e infrangere i vetri delle case.
Un certo Yvan Yerineev per lo spavento perde la parola, un pastore, un certo Dronov, per due giorni rimane in stato d’incoscienza e quando si risveglia, recandosi al pascolo, trova le sue renne carbonizzate.

In diverse parti del mondo, conseguentemente all’evento si registrano notti luminose al punto che a Londra alla mezzanotte di quel giorno si può leggere il giornale tanta è la luce e la notte successiva si assiste ad un tramonto straordinariamente luminoso e intenso.

Quel giorno si libera sulla superficie della Terra una potenza pari a quella di 1000 bombe atomiche come quella di Hiroshima.

E il cratere? Il cratere non c'è.
Proprio così, nessuno sa con precisione cosa è successo quel giorno, manca la pistola fumante, il cratere che l’eventuale corpo celeste avrebbe dovuto produrre collidendo con il terreno.
Le teorie sono le più disparate, da quelle più probabili a quelle fantascientifiche, sta di fatto che, per quanto mi riguarda, le meteoriti sono belle soltanto quando vanno di fretta e salutano senza fermarsi.






Ci sono quei giorni in cui ti senti un po' gigio, quelle serate nelle quali ti chiedi il perchè delle cose, per intenderci quei momenti che manco se andassi a Gardaland tre giorni ti ripiglieresti.
Ecco, in quegli istanti proviamo ad apprezzare il fatto di essere qui e non a fare la pipì fischiettando dietro un albero in Siberia, alle 7:16:59 AM del 30/06/1908.

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