mercoledì 30 novembre 2011

L'histoire de Cyrano de Bergerac



Cyrano è spadaccino mirabile, poeta geniale, ma è brutto, oppresso da quel suo naso mostruoso. [...]
Cyrano ama sua cugina Rossana, précieuse di divina bellezza (Io amo, è naturale, la più bella che sia!). Ella forse lo ammira per la sua bravura, ma lui non oserebbe mai dichiararsi, timoroso della sua bruttezza. Una sola volta, quando lei gli chiede un colloquio, spera che qualcosa possa avvenire, ma la delusione è crudele: ella gli confessa di essere innamorata del bellissimo Cristiano, appena entrato nei cadetti di Guascogna, e prega il cugino di proteggerlo.

Cyrano compie l'estremo sacrificio e decide di amare Rossana parlandole con le labbra di Cristiano. A Cristiano, bello, ardito ma incolto, suggerisce le più dolci dichiarazioni d'amore, scrive lettere infuocate, una notte gli si sostituisce sotto il balcone di lei per sussurrarle il celebre elogio del bacio: ma poi è Cristiano che sale a cogliere il premio di tanta bravura. Salite dunque a cogliere questo fior del desio, questo odore dell'anima, questo fruscio d'ape, quest'attimo infinito... "Monta dunque, animale," fa Cyrano spingendo il rivale, e mentre i due si baciano, piange nell'ombra assaporando la sua debole vittoria, poi che su quella bocca le sue labbra tremanti - baciano le parole ch'io dissi poco avanti.

Cyrano e Cristiano vanno alla guerra, Rossana sempre più innamorata li raggiunge, conquistata dalle lettere che Cyrano le spedisce ogni giorno, ma confida al cugino che si è accorta di amare, in Cristiano, non la bellezza fisica, bensì il cuore ardente e lo spirito squisito. Lo amerebbe anche se fosse brutto. Cyrano comprende di essere allora lui l'amato, sta per rivelare tutto, ma in quel momento Cristiano, colpito da una palla nemica, muore. Sul cadavere dell'infelice si piega Rossana in lacrime e Cyrano capisce che non potrà mai più parlare.

Passano gli anni, Rossana vive ritirata in un monastero pensando sempre all'amato scomparso e rileggendo ogni giorno la sua ultima lettera, macchiata del suo sangue. Cyrano, amico e cugino fedele, va a visitarla ogni sabato. Ma quel sabato egli è stato colpito da avversari politici o letterati invidiosi, e cela a Rossana che, sotto il cappello, ha una benda insanguinata. Rossana gli mostra, per la prima volta, l'ultima lettera di Cristiano, Cyrano legge ad alta voce, ma Rossana si accorge che è scesa l'oscurità, non capisce come egli possa ancora decifrare quelle parole sbiadite, in un lampo tutto le si fa chiaro: egli recita a memoria l'ultima sua lettera. Ella aveva amato, in Cristiano, Cyrano. E per quattordici anni egli tenne il segreto - recitando la parte dell'amico faceto! No, tenta di negare Cyrano, non è vero, no, no, mio caro amore - io non vi ho mai amato!

Ma ormai l'eroe barcolla, arrivano gli amici fedeli a rimproverarlo di essere uscito dal letto, rivelano a Rossana ch'egli è sul punto di morire. Cyrano, appoggiato a un albero, mima il suo ultimo duello contro le ombre dei suoi nemici, poi cade. Mentre dice che c'è una sola cosa che porterà immacolata in cielo, il suo pennacchio, mon panache (e su questa battuta finisce il dramma), Rossana si china su di lui e lo bacia in fronte.

Umberto Eco, La misteriosa fiamma della regina Loana

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