venerdì 29 maggio 2009

Una volta ancora




Un'idea.
Cresce, prende lentamente forma, rischiara i cupi e ombrosi luoghi della mente.
E avanza.
Leggera, tagliente, luce accecante che scivola sinuosa tra le risolute vestigia marmoree della Città Eterna.
Quello che non era neanche lontanamente ponderabile si rivela, alza la testa sbocciando, come un fiore che emana delicati e ispiratori profumi.
Sempre più intensi.
E' l'audacia della verità, l'incantevole candore dell'innocenza.

Chi sono veramente.
Non so rispondere, però potrei raccontare dove sono stato.
Da alcuni posti non me ne sono mai andato.
Anche se malconcio, da altri sono riuscito a tornare. 

Viaggiando ho capito il pericolo di restare immobile.
Come quando ci si rassegna.
Succede che ciò che si crede perso, a volte non lo è.
Si è smesso di cercarlo.
Chi non cerca abbandona, chiude gli occhi sperando di addormentarsi.
Ma oltre a non dormire, non coglie neanche la più manifesta delle evidenze.

Ricomincia a cercare, è ancora qui.
Ha soltanto cambiato forma e colore ma è pronta a rivelarsi.
Se ricominci a cercare.

E quell'idea, nata seguendo percorsi ignoti e inconoscibili, ancora per un ultimo momento abbagliante, indica nel suo graduale affievolirsi la strada da seguire.
Prende il suo posto nel sacro e inviolabile registro della memoria insieme a tutte le altre, pronta a illuminare la ricerca.
Ricomincia a cercare.

Una volta ancora. 

giovedì 14 maggio 2009

Il corpo delle donne


Uno dei simboli del movimento femminista in Germania dagli anni '70

Nell'era Vittoriana le donne erano viste come esseri puri e puliti. A causa di questa visione, i loro corpi erano visti come templi che non dovevano essere adornati con gioielli né essere utilizzati per sforzi fisici o nella pratica sessuale.

Estratto da Wikipedia (14/5/2009)

Nell'era contemporanea, invece, le donne sono meri oggetti sessuali. Non dico "secondo me", e non ho nemmeno la presunzione di dire che questa sia l'opinione della maggior parte degli uomini. Dico soltanto che così vengono proposte dai mezzi di comunicazione: la TV italiana purtroppo ne è un esempio tanto emblematico quanto sconcertante. Ma perché è così difficile trovare l'equilibrio?
Samuel

Non è facile parlare di un argomento così delicato per il quale opposte e faziose controparti si affrontano all'interno dello stesso mezzo, la televisione, medium del quale una parte tesse le lodi, mentre l'altra ne condanna i fini e i mezzi. Non è facile perchè dire una cosa piuttosto che un'altra in un clima come questo, dove le diverse ragioni vengono urlate (a volta anche a bassa voce) anzichè essere espresse con lucidità, si assume il ruolo di bacchettone represso o viceversa di libertino sessista a seconda delle idee espresse.
Non sono un morboso inquisitore incappucciato che brucerebbe sul rogo avvenenti ragazze accusandole di stregoneria, quasi la loro bellezza gli fosse d'inciampo.  
E sono sincero, a volte uno si accorge di essere attratto dall'immagine senz'anima nè espressione delle (inconsistenti) donne da calendario. Certo, la cosa mi urta ma è difficile non contraddirsi. Dev'essere anche chiaro (sempre che ci sia necessità di sottolinearlo) che non mi danno fastidio le belle donne.
Quindi?
Quindi, mi dispiace che alcune delle ragazze a cui tengo di più si sottopongano alla tortura di giudicare il proprio valore e la propria desiderabilità unicamente rispetto a standard estetici decisi da uomini, che guarda un po' la coincidenza, privilegiano determinati attributi fisici rispetto, invece, all'enormità di colorate sfumature che rendono una donna attraente.

Le ho scritte io queste cose?
Andrea

Circa dieci giorni fa Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi hanno pubblicato un interessante documentario in tre parti:
Capitolo 1;
Capitolo 2;
Capitolo 3.