martedì 9 febbraio 2010

Moby Prince - Il naufrago


R. Mendicino - Ormeggio


Atto primo - CP250


Atto secondo - Il naufrago

Livorno, 10 aprile 1991.

Avevo all'epoca una decina d'anni e di questa storia ricordo di aver sentito qualcosa.


Non avevo capito nulla.

C'è una motovedetta, la CP250 della Capitaneria di Porto che indugia timida, dolcemente cullata dalle quiete onde del mare nei pressi di un'enorme petroliera in fiamme il cui nome è Agip Abruzzo.

Il comandante della Capitaneria, a bordo della CP250 con il suo equipaggio, non fa sentire la sua voce alla radio, non dà indicazioni di sorta, non coordina i soccorsi.
Fiamme. Silenzi. Morte.

E c'è poco lontano una piccola imbarcazione (appena sette metri di lunghezza) che solca le acque del porto, sono le ore 23 circa del 10 aprile 1991. La dirigono due ormeggiatori risolutamente diretti verso la motonave Moby Prince, divenuta ora una torcia consumata da lingue di fuoco, tormentata da un desolante isolamento.
Carica di 141 persone soffocate dal fumo e accerchiate dalle fiamme.

Per quanto assurdo, quello che sto per esporre è avvenuto, dunque va raccontato. Così com'è.
Nei minuti successivi all'incidente un'unica imbarcazione raggiunge la nave passeggeri incendiata: si tratta di una barchetta con a bordo due ormeggiatori senza bussola né estintori a disposizione che gira intorno alla Moby Prince, desolata e spettrale come un villaggio abbandonato dopo il saccheggio.
Richiamati da alcuni fischi lunghi e ripetuti i due uomini si fanno più vicini, individuando così una sagoma umana aggrappata alla ringhiera di poppa.
E' uno dei mozzi presenti sulla Moby Prince. E' sano e salvo. L'unico.

Sono le 23:42 e uno degli ormeggiatori si sgola alla radio sul canale d'emergenza, quello ascoltato da tutti: "CP siamo alla tua sinistra! Punta sulla nave per favore! C'è ancora gente, ci dice questo naufrago che abbiamo raccolto!" e ancora "Abbiamo raccolto un naufrago, dice che c'è ancora gente sulla nave! Sto parlando della nave che era in collisione!".
Dalla CP nessuna risposta.
Quella stessa voce si rivolge allora a chiunque altro possa sentirla in quei terribili attimi: "Un naufrago l'abbiamo già raccolto. Adesso abbiamo una CP che indugia! Andare a poppa della nave! Il naufrago ci dice che ci sono ancora dei naufraghi da salvare!".

Sono le 23:55 e l'ormeggiatore continua a sollecitare risposte. Che però non arrivano:
"Abbiamo raccolto un naufrago, ha detto cinquanta passeggeri!".
Molti ascoltano, anche chi 'indugia'.
Nessuno risponde.

Quando arriva finalmente una risposta, essa giunge dalla Capitaneria a terra e non dal comandante del porto a bordo della CP250. L'ufficiale di Marina chiede se ci sono altri naufraghi, provando così che le precedenti comunicazioni non erano cadute nel vuoto ma erano state udite da chi era sintonizzato alla radio.
La risposta dell'ormeggiatore questa volta rivela un atteggiamento completamente diverso da quello tenuto fino a quel momento: l'agitazione e l'impeto dimostrati precedentemente hanno a quanto pare lasciato il posto all'amara rassegnazione:
"Il naufrago ha detto che sono tutti morti bruciati".
Sono le ore 23:58.
Abbandonata ogni speranza di salvare delle vite nel giro di circa un quarto d'ora.
Incomprensibile.

Poco male, qualcosa ora si muove.
Su indicazione del comandante la CP250 finalmente riparte decisa.
Beh era ora che agisse in qualche modo.
E' il caposquadra dei Vigili del Fuoco presente a bordo dell'imbarcazione e impaziente per quell'inspiegabile sosta che chiede al pilota qual'è ora la destinazione:
"Il comandante deve rientrare in porto" è la risposta.

Proprio così.
Il comandante ordina il suo rientro in porto, la conferenza stampa sta per cominciare e ci sono un sacco di cose da raccontare.

Continua

lunedì 1 febbraio 2010

Pretese



"Tu pretendi troppo."

No, ti sbagli.
Sei tu.
Tu hai rinunciato alle tue aspirazioni.
Tu hai scelto di assecondare l'impazienza, il timore e, ora che paghi la tua arroganza, tenti di scrollarti di dosso la tua insoddisfazione tacciando il prossimo di inconsistenti pretese.
Se tu dovessi rimanere indietro, CHI ti aspetterebbe?

We said we'd walk
together
baby come what may
That come the twilight
should we lose our way
If as we're walking
a hand should slip free
I'll wait for you
And should I fall behind
Wait for me

We swore we'd travel
darlin' side by side
We'd help each other
stay in stride
But each lover's steps fall so differently
But I'll wait for you
And if I should fall behind
Wait for me

Now everyone dreams of a love lasting and true
But you and I know what this world can do
So let's make our steps clear that the other may see

And I'll wait for you
If I should fall behind
Wait for me

Now there's a beautiful river
in the valley ahead
There 'neath the oak's bough
soon we will be wed
Should we lose each other in the shadow of the evening trees

I'll wait for you
And should I fall behind
Wait for me

Darlin' I'll wait for you
Should I fall behind
Wait for me
Abbiamo detto che avremmo camminato insieme,
tesoro accada quel che deve
Che quando arriva il crepuscolo,
se dovessimo perdere la nostra via
Se, mentre camminiamo,
una mano dovesse scivolare dall'altra
Io ti aspetterò
E se dovessi restare indietro
Aspettami

Abbiamo giurato che avremmo viaggiato,
tesoro, fianco a fianco
Che ci saremmo aiutati l'un l'altra
a mantenere il passo
Ma ogni amante muove i propri passi
in modo differente
Ma io ti aspetterò
E se dovessi restare indietro
Aspettami

Sai, ognuno sogna
un amore duraturo e vero
Ma io e te sappiamo cosa
questo mondo può fare
Perciò muoviamo i nostri passi in modo chiaro, cosicché l'altro possa
vedere

E io ti aspetterò
Se dovessi restare indietro
Aspettami

C'è un bellissimo
fiume
nella valle di fronte
Lì sotto il ramo
della quercia
presto ci congiungeremo
Se dovessimo perderci l'un l'altra
nell'ombra
degli alberi della sera

Io ti aspetterò
E se dovessi restare indietro
Aspettami

Mia cara io ti aspetterò
Se dovessi restare indietro
Aspettami

If I Should Fall Behind - MTV Unplugged, 1992
Bruce Springsteen, The Boss