giovedì 27 ottobre 2011

Buongiorno #8


Buongiorno a chi non può vivere senza di te e ti fa sentire davvero importante reclamandoti al suo fianco sempre e comunque:
quanto ti invidiamo, se tu non gli fossi vicino, anima bella, non saprebbe chi altro ignorare.

Buongiorno alla telecamera a circuito chiuso che il 13 ottobre scorso a Foshan, nella provincia del Guangdong in Cina, ha filmato una bimba di due anni mentre veniva investita e ripetutamente schiacciata sotto le ruote degli autoveicoli di guidatori che, nonostante l'abbiano vista agonizzante sull'asfalto, hanno preferito non fermarsi. Cara telecamera ti meriti il buongiorno perché sei l'unico occhio 'umano' rimasto a vegliare gli ultimi istanti di una bimba alla quale si può imputare soltanto il fatto di essere nata sul pianeta sbagliato.

Buongiorno a chi riesce a credere alle bugie che si racconta, ci si sente al cospetto di intelligenze così raffinate che ogni tentativo di spiegarle fallisce sul nascere.
Povero me, banalotto intellettualoide di provincia, nella mia pochezza ho sempre e solo creduto a menzogne dettemi da altri.

'Buongiorno principessa' anche quando sembra che la principessa non c'è più ed è diventata una strega e al contrario, quando non si vede ma c'è, nascosta dietro le sembianze di una triste Cenerentola o di una intorpidita Biancaneve.
Resta il fatto che il 'Buongiorno principessa' non va mai sprecato e andrebbe forse sfoderato soltanto in presenza di chi principessa - grazia sua - non sa di esserlo.

Buongiorno a chi vorrebbe dire cose importanti e quando si accorge che sta per farlo s'interrompe con un 'niente niente' troncando così le sue frasi a metà.
Cose dette ma non del tutto, proposizioni monche le quali svaniscono in un respiro, costruiscono relazioni del tutto similari: rapporti a metà, sentimenti malformi, intenzioni malintese.
E quando si vive qualcosa a metà senza rendersene conto, l'unica associazione di parole possibile è scontata, ovvia, più che infantile: 'manca qualcosa'.

Buongiornissimo a tutti coloro che alle feste organizzano giochi collettivi nei quali ci si mette in una ventina in cerchio a parlare di cose tremendamente serie e personali asserendo che tutto ciò sarà costruttivo e divertente allo stesso tempo.
Si vabbè.
Di solito più una cosa è personale più è intima. E, sempre di solito, più è intima più attiene alla sfera delle cose che si tengono per sé e per una cerchia ristrettissima di persone le quali si sono identificate come 'amici' in quanto capaci di concepire, apprezzare e cogliere proprio quegli aspetti così delicati che attengono all'esistenza di ciascuno.
Non ci si mette a nudo in piazza.
Se qualcuno trova il coraggio di parlare davanti a 20 persone, la maggior parte delle quali semplici conoscenti di sue questioni intime e personali, di queste due una:
o è un superficiale che non dà valore alle cose che ha dentro o recita il solito copione strappa-stima.
In realtà c'è anche la possibilità che si senta compreso e apprezzato da tutti.
Il che è certamente peggio, buongiornissimo again. DivertiteVI.

martedì 4 ottobre 2011

Nuovo look


Dynamic Views in Blogger

Proprio quando stavamo pensando di abbandonare la piattaforma Google a favore della più aperta e amichevole WordPress, sono uscite queste Dynamic Views a darci nuova linfa.
L'aspetto del sito è dunque radicalmente cambiato: le opinioni sotto forma di commenti a questo post sono ben accette!
Speriamo che con questa novità i latitanti Samuel - ovvero il sottoscritto - e Alberto tornino a scrivere come facevano un tempo!

Samuel

lunedì 3 ottobre 2011

Va tutto bene




"È lo studioso dell’università di Harvard Steven Pinker, in un seminario organizzato dalla rivista «Edge», a ribaltare la nostra persuasione di vivere in un mondo orrido e violento, dimostrando invece che mai, nella storia del genere umano, è stato così raro cadere in guerra, essere feriti o violentati, subire agguati, torture, deportazioni." [...]
"È per noi difficile ammettere di vivere nel tempo più pacifico dell’Homo Sapiens, a dirlo si rischia di passare da ingenui. Eppure lo psicologo Pinker ritiene sia in corso addirittura un’evoluzione della specie, siamo meno violenti e aggressivi, più portati ad ascolto e dialogo." [...]
"La violenza cala con l’affermarsi di democrazia, istituzioni internazionali come l’Onu, e, ebbene sì, mercato: commerciamo dove un tempo si sgozzava e rapinava." [...]
"I movimenti per i diritti civili di minoranze razziali, etniche e religiose, femminismo e battaglie gay hanno ridotto gli abusi contro chi ha meno potere: siamo ben lontani da giustizia, eguaglianza e pace, ma abbiamo fatto progressi epici, e non comprenderlo ci rallenta verso nuove conquiste." [...]

Guerre, attentati e omicidi
Ma oggi il mondo è più pacifico
Gianni Riotta, La Stampa 02/10/2011



Alcune brevi considerazioni e appunti:

L'orologio dell'Apocalisse, la cui mezzanotte segna la fine del mondo causata da una guerra atomica, segna a oggi non le 6:22, non le 13:19, non le 21:15 ma indica le ore 23:54.
6 minuti alla fine del mondo, in fin dei conti sono 360 ricchi secondi, è comunque un tempo più che sufficiente per darsi una sistematina ai capelli e non farsi trovare impreparati.


"Il ventesimo secolo verrà ricordato come un secolo segnato dalla violenza. Ci addolora con il
suo carico di distruzioni di massa, di violenza inflitta su scala mai vista e non immaginabile precedentemente nella storia degli uomini. Questo carico – il risultato di nuove tecnologie al servizio di ideologie basate sull'odio – non è l’unico che ci affligge, né l’unico di cui ci
dobbiamo occupare."

Nelson Mandela - Violenza e salute nel mondo, Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità


"L’attuale scenario internazionale è caratterizzato da profonda instabilità.
Rispetto agli anni della Guerra Fredda il mondo di oggi sta mutando a velocità straordinaria e la sua evoluzione diventa di difficile lettura. Questa profonda trasformazione e l’emergere di tematiche sempre meno caratterizzate dall’ideologia e sempre più da valori “pre-moderni”, come quelli etnici, tribali o religiosi, stanno provocando insicurezza e instabilità in tutto il globo. Non vi è area del mondo che non abbia un conflitto in corso o uno latente, ma pronto a deflagrare: il Medio Oriente, l’Asia, l’Africa, praticamente nessun continente sembra oggi immune dal virus dell’instabilità e della guerra. Israeliani e palestinesi e una mano che non si stringe. La guerra in Afghanistan e i suoi tanti, troppi morti. L’Africa che non riesce a darsi pace e continua a manifestare le sue eterne contraddizioni. Fino al Sudamerica, afflitto dalla piaga, anzi dal dramma della criminalità e della violenza urbana. Ecco allora che il Mondo di oggi resta in bilico, sospeso tra spinte modernizzatrici senza precedenti e il riflusso verso forme di conflitto che di moderno non hanno niente."

Un mondo in bilico - Atlante politico dei rischi e dei conflitti
EURISPES 2011