"È lo studioso dell’università di Harvard Steven Pinker, in un seminario organizzato dalla rivista «Edge», a ribaltare la nostra persuasione di vivere in un mondo orrido e violento, dimostrando invece che mai, nella storia del genere umano, è stato così raro cadere in guerra, essere feriti o violentati, subire agguati, torture, deportazioni." [...]
"È per noi difficile ammettere di vivere nel tempo più pacifico dell’Homo Sapiens, a dirlo si rischia di passare da ingenui. Eppure lo psicologo Pinker ritiene sia in corso addirittura un’evoluzione della specie, siamo meno violenti e aggressivi, più portati ad ascolto e dialogo." [...]
"La violenza cala con l’affermarsi di democrazia, istituzioni internazionali come l’Onu, e, ebbene sì, mercato: commerciamo dove un tempo si sgozzava e rapinava." [...]
"I movimenti per i diritti civili di minoranze razziali, etniche e religiose, femminismo e battaglie gay hanno ridotto gli abusi contro chi ha meno potere: siamo ben lontani da giustizia, eguaglianza e pace, ma abbiamo fatto progressi epici, e non comprenderlo ci rallenta verso nuove conquiste." [...]
Guerre, attentati e omicidi
Ma oggi il mondo è più pacifico
Gianni Riotta, La Stampa 02/10/2011
Alcune brevi considerazioni e appunti:
L'orologio dell'Apocalisse, la cui mezzanotte segna la fine del mondo causata da una guerra atomica, segna a oggi non le 6:22, non le 13:19, non le 21:15 ma indica le ore 23:54.
6 minuti alla fine del mondo, in fin dei conti sono 360 ricchi secondi, è comunque un tempo più che sufficiente per darsi una sistematina ai capelli e non farsi trovare impreparati.
"Il ventesimo secolo verrà ricordato come un secolo segnato dalla violenza. Ci addolora con il
suo carico di distruzioni di massa, di violenza inflitta su scala mai vista e non immaginabile precedentemente nella storia degli uomini. Questo carico – il risultato di nuove tecnologie al servizio di ideologie basate sull'odio – non è l’unico che ci affligge, né l’unico di cui ci
dobbiamo occupare."
"L’attuale scenario internazionale è caratterizzato da profonda instabilità.
Rispetto agli anni della Guerra Fredda il mondo di oggi sta mutando a velocità straordinaria e la sua evoluzione diventa di difficile lettura. Questa profonda trasformazione e l’emergere di tematiche sempre meno caratterizzate dall’ideologia e sempre più da valori “pre-moderni”, come quelli etnici, tribali o religiosi, stanno provocando insicurezza e instabilità in tutto il globo. Non vi è area del mondo che non abbia un conflitto in corso o uno latente, ma pronto a deflagrare: il Medio Oriente, l’Asia, l’Africa, praticamente nessun continente sembra oggi immune dal virus dell’instabilità e della guerra. Israeliani e palestinesi e una mano che non si stringe. La guerra in Afghanistan e i suoi tanti, troppi morti. L’Africa che non riesce a darsi pace e continua a manifestare le sue eterne contraddizioni. Fino al Sudamerica, afflitto dalla piaga, anzi dal dramma della criminalità e della violenza urbana. Ecco allora che il Mondo di oggi resta in bilico, sospeso tra spinte modernizzatrici senza precedenti e il riflusso verso forme di conflitto che di moderno non hanno niente."
Un mondo in bilico - Atlante politico dei rischi e dei conflitti
EURISPES 2011
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