martedì 29 marzo 2011

Via. Con il vento.




Rhett.

Cosa ti passa davanti agli occhi se mi senti pronunciare quel nome?
Sai di cosa parlo, vogliamo provare?

Allora?
Amore? E' probabile. Odio? Forse.
Rabbia, sicuramente.
Ma non avresti potuto fare diversamente, lo so. Hai dovuto salutare, andartene e rassegnarti all'evidenza come un mortale qualunque. Un uomo come tutti gli altri.
Tu oggi scuro in volto, fin qui abituato a sfidare la vita con quel sorriso sardonico e sprezzante.
Che dire... benvenuto.
Anche tu ora fai parte della rinomata Comunità, sei tra quelli con gli occhiali scuri anche se il cielo grigio, quelli che camminano contro vento anche quando esso soffia a favore.

Ti sei rivisto?
L'espressione che ti racconta nella tua intelligenza e profondità non è la più famosa:
"abbiamo fatto di tutto per non capirci" è una lucida, penetrante quanto dolorosa constatazione.
E' forse l'unico momento in cui la maschera col sorriso sarcastico cade e la tua vulnerabilità si rivela.

Ma tu sei ricordato per "francamente me ne infischio", una frase che ai tempi si voleva addirittura censurare, detta con simulato disprezzo, guardando negli occhi l'unica persona alla quale (tu lo sai bene) non smetterai mai più di rivolgere il pensiero.
Tuttavia in molti fraintendono, l'idea diffusa è che questa sia una frase violenta, da sguainare come una spada che va ad affondare dritta nel cuore di chi ci ha fatto male.

Eppure, se indagassero la tua espressione, se ti osservassero mentre la dici non troverebbero desiderio di rivalsa, non c'è in te soddisfazione alcuna nel dire quelle parole, nessun conforto; un attimo dopo sparisci nella nebbia della sera, solo e senza prospettive.
"Francamente me ne infischio" è l'amara constatazione di non poter fare nulla, il forte desiderio di sottrarsi a una situazione insostenibile pur sapendo che nessun luogo sarà abbastanza lontano dal ricordo di lei.

Non so se tornerai sui tuoi passi.
Chissà, forse te ne sei andato per sempre.
Però avresti dovuto dirle la verità, tutta la verità:
"Abbiamo fatto di tutto per non capirci. Mi mancherai."

mercoledì 23 marzo 2011

The tree of life




Chiedere il silenzio, aprire a tutto schermo, alzare il volume.
Riempirsi gli occhi.

mercoledì 2 marzo 2011

Narciso


Narciso Caravaggio olio su tela 1597-1599

Il narcisismo è ormai così epidemico da non poter essere ritenuto un problema mentale. È stato in un certo senso declassato a caratteristica «sana» di una società che impone certi eccessi comportamentali a chi vuole farsi avanti.
[...]
«Parliamo di individui con gravi problemi di regolazione dell' autostima. Una difficoltà che si esprime con manifestazioni di grandiosità e disprezzo nei confronti del prossimo. Questi pazienti causano profonda sofferenza a parenti, amici, colleghi e allo stesso tempo danneggiano se stessi. Pur di emergere infliggono del male, diventano crudeli nel manipolare gli altri».
Poi c' è l' altra faccia del narcisismo. Paura del giudizio degli altri con conseguente tendenza all' auto-isolamento.

Se il narcisismo non è più malattia. Tra Italia e Usa il duello del lettino
De Bac Margherita
(27 febbraio 2011) - Corriere della Sera


"Il narcisista è un uomo tragico,
guidato da ideali impossibili e da ambizioni che non ama.
La vergogna e l’odio insorgono
quando non sa vivere all’altezza di questo irrealismo"

...il narcisista rappresenta il perdente per antonomasia e colui al quale è riservato il più grande quoziente di sofferenza inutile e autoprodotta
...il narcisismo non è solo una sofferenza mentale in sé, ma anche il fondamento e il cuore di ogni tipo di sofferenza mentale, di cui costituisce il nucleo della distruttività

Approccio integrale al narcisismo
Laura Boggio Gilot


"Sono sicuro che alcuni di noi hanno conosciuto quei momenti di gioia in cui l'io si fa da parte e il bambino che è in noi è libero di ridere e di amare. Purtroppo perdiamo troppo presto la nostra innocenza e, ancora peggio, ne siamo lieti. Non vogliamo essere innocenti perché questo ci rende vulnerabili al ridicolo e alle ferite. Preferiamo essere sofisticati, cosa che ci permette di sentirci superiori. Ci sembra che la gente sofisticata si diverta di più: feste, baldorie, stranezze, assenza di limiti.
Che cos'hanno gli innocenti? Un cuore aperto, piaceri semplici, fede. Quanto è più allettante saperla lunga, conoscere tutto della vita, gli alti e i bassi, avere potenza, essere ammirati, sentirsi speciali. E' difficile resistere alla seduzione del potere, in modo particolare quando da bambini si è stati feriti e traditi da chi si amava.
Vendere il regno dei cieli per il potere è un patto con il diavolo.
Il narcisista lo accetta."

Alex Lowen, Il narcisismo - L'identità rinnegata (1983)