lunedì 30 luglio 2012

Pragmatismo tecnologico

Se non ce l'hai non sei nessuno!

Siamo in un'era di innovazione, un'epoca in cui è difficile stare al passo con le ultime novità in campo tecnologico. Iphone, Zenbook, ultrabook, smartphone sono solo alcune delle parole che stanno entrando nel nostro linguaggio comune. La pubblicità vorrebbe farci credere che ogni prodotto è migliore del precedente e che la marca pubblicizzata è la più...la più...la più... . Ma l'utente medio, quello che ragiona, che scelte dovrebbe fare in questo campo?

Con questo avrai il mondo ai tuoi piedi!

Io per lungo tempo sono stato di parte: linux, linux e solo linux. Però a volte l'età ci aiuta ad essere più equilibrati. Perchè scegliere un apparecchio piuttosto che un'altro? La bellezza? Il costo? La marca preferita? L'integrità del produttore? Filosofie sulle multinazionali? In realtà l'unica cosa che ci interessa è che il nostro apparecchio funzioni (nella maniera più semplice possibile) e che abbia le applicazioni che ci interessano. Per questo senza scendere in argomentazioni filosofiche, la domanda ricorrente quando scegliamo un apparecchio dovrebbe essere: mi serve? Ha le caratteristiche che cerco? Mi farà risparmiare o perdere tempo? E' di facile utilizzo oppure dovrò perdere mesi cercando su internet e chiedendo agli amici? Gli apparecchi che già possiedo, sono compatibili con quello che voglio comprare?

La felicità esiste...basta comprare *******

sabato 21 luglio 2012

Non è Batman. E' un eroe.




"You will give the people an ideal to strive towards. They will race behind you, they will stumble, they will fall. But in time, they will join you in the sun. In time you will help them accomplish wonders."

"Darai alla gente un ideale per non mollare. Cercheranno di stare al tuo passo, inciamperanno, cadranno. Ma col tempo, si uniranno a te alla luce del sole. A tempo debito, li aiuterai a compiere meraviglie."
Jor-El (Russell Crowe)

mercoledì 18 luglio 2012

Morsi




I presuntuosi e gli arroganti, gli attaccabrighe e i delinquenti.
Gli sbruffoni. I bulli e gli spacconi.
I lupi.
Bella la vita.
Il tempo di qualificarsi e praticamente un attimo dopo le persone comuni rispettosamente li emarginano.
Sì, mal che gli vada, a un prepotente può capitare che qualcuno eviti con finto distacco il suo minaccioso sguardo a scanso di inopportuni imbarazzi.

Poi ci sono gli umili o quantomeno i mediamente timidi.
Alcuni prepotenti e arroganti nel loro piccolo, vero, ma che certamente non si sognano di andare per strada a ostentare il loro smisurato ego.
Bene, rettifico, non si può dire che siano umili in senso assoluto, chiamiamoli 'umili per contrasto'.
Le pecore.
Sta di fatto che a questi ultimi non è concesso nulla.
Un pensionato in bicicletta, una donna col velo che spinge un passeggino, una bella ragazza che non gradisce un complimento di cattivo gusto, un ragazzino esile che torna da scuola. Loro fanno parte di una classe che non può permettersi di protestare.
Sono bravi se non giudicano. Sono accettati se evitano di turbare la quiete esprimendo con veemenza vedute personali.

Alzare la voce, innervosirsi per un supposto torto e reclamare contro una più o meno evidente sopraffazione, non è cosa per loro.
Dovrebbero evitare questi inopportuni comportamenti con l'obiettivo di sottrarsi all'indispettita reazione proprio di coloro i quali manifestano una così generosa indulgenza nei confronti del bullo di turno.
Capita così, che tutta la rabbia repressa che non è stata riversata contro coloro che forse meritavano un fermo rimprovero, i lupi, ora devono sorbirsela maggiorata di interessi le vittime, le pecore, che, con tutte le loro buone ragioni, ritengono che in quel dato momento sia giusto e necessario far valere i loro sacrosanti diritti.

Parole al vento, come al solito, si poteva sintetizzare il tutto attraverso una delle frasi più amare che abbia mai letto:
"Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora."
Ulisse
James Joyce