mercoledì 30 luglio 2008

Riposi in pace


Shame (second attempt of 2) da www.paulbradley.ca

Ce ne siamo sbarazzati.
Un sentimento inopportuno, disturbante.
Il sistema ha soffocato la nostra capacità di provare Vergogna.
E' stata seppellita senza neanche un dignitoso funerale che ne ricordasse almeno qualche pregio.
Sì perchè la Vergogna qualche merito ce l'aveva:
quando ci si vergognava era un gran fastidio ma, passato quel momento, era rassicurante realizzare di avere una coscienza, quel meccanismo, quel dispositivo integrato nella persona che, senza ingranaggi o microchip svolgeva la funzione di giudice delle azioni.
Uhm forse funzionava così: si imparava dagli errori proprio perchè la coscienza consentiva di riconoscerli in quanto tali.
Ah già, la coscienza! Se non ricordo male era quella che poteva rimorderti anche se avevi compiuto qualcosa che ti era piaciuto un sacco.
Semplicemente assurdo: se una cosa mi piace perchè dovrei sentirmi male dopo averla fatta?
Da soffocare anche lei.

Non vogliamo rendere conto delle nostre azioni.
Non a Dio, non ai genitori, non allo Stato, a nessuno, tantomeno a noi stessi.
Hitler piuttosto che rispondere dei suoi atti preferì suicidarsi, Milosevic rifiutò di difendersi davanti al tribunale per i crimini di guerra, noi accendiamo la televisione.
E vediamo persone che considerano la Vergogna un impedimento al loro successo, non sanno che farsene, tanto che spesso preferiscono disfarsi di qualche imbarazzante residuo distribuendola attraverso quei tuonanti "E' uno scandalo! E' una vergogna!", ostentando visi mascherati di trucco e fondotinta, ipocritamente indignati.

Quando una collettività non conosce Vergogna significa che ha soffocato le singole coscienze.
E la coscienza era ciò che ci rendeva umani.
Se siamo arrivati qui è perchè l'abbiamo considerato una Vergogna.

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