"Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli una fiaba; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più." (Albert Einstein)
Non è questo tempo di sogni, non c'è tempo di dormire normalmente, tanto meno a occhi aperti.
No, proprio no.
Forse però questo è il momento di raccontare qualcosa.
E' che non lo facciamo più da tanto tempo e questo è il vero dramma: dovremmo davvero tutti sederci intorno a un fuoco per ascoltare rapiti, i visi illuminati di toni rossi, gialli e arancioni dalle fiamme, i crepitii dei legni incendiati che riempiono le pause e i silenzi di un affabulatore che, senza fretta alcuna, inframmezza un periodo e l'altro con uno stanco respiro.
Davvero, le storie sono potenti. E quando una di esse ti colpisce al cuore te ne accorgi sovente il mattino dopo, quando al risveglio, realizzi tra uno sbadiglio e l'altro, di averci pensato tutta la notte.
Chissà, forse parlava di te.
Vorrei dunque che mi si raccontasse una storia.
Che parli di dame virtuose e di cavalieri senza macchia.
Di sconfitte dolorose e di vittorie insperate.
Della fede e del coraggio, del sacrificio, della menzogna e della paura.
Voglio ascoltare la descrizione dei cattivi nella loro meschinità, dei buoni e della loro generosità, del calore implacabile del deserto, della profondità oscura degli abissi e dei suoi placidi e misteriosi guardiani.
Raccontami di spade lucenti estratte dai foderi, di frecce che, scoccate nella foresta, sibilano sorde prima di colpire il bersaglio, di ingiustizie e di giustizieri, di grotte inaccessibili sinistramente illuminate da torce ardenti.
Di ciò che accade nei cuori degli uomini, in quelli corrotti dei cattivi, in quelli eroici dei buoni. E poi, come spesso accade, chi o che cosa li ha fatti passare da una parte all'altra. Perché.
Voglio sapere dove affonderanno pugnali a lama ondulata affilati e intinti nel curaro, i kriss, stretti intorno alla vita di orientali di cui si scorgono soltanto gli occhi fiammeggianti.
A quale personaggio insospettabile condurranno le indagini svolte da quel gentleman dall'intelletto raffinato che veste una mantellina e fuma la pipa. Proprio come il suo amico, non riusciamo neanche noi a capire come faccia, alla fine, ad avere sempre ragione.
Resta qui.
Non importa come finisce, raccontami una storia.
Parlami di me.
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