L'equilibrio è generalmente disprezzato, comunemente associato alla mancanza di verve e di passione.
Noioso, prevedibile, risulta deprecabile e fuori luogo in tutte quelle occasioni in cui è obbligatorio avere un'attitudine euforica o quantomeno divertita - vietato guastare la festa a coloro che amano essere travolti dai loro stessi eccessi.
O meglio, vietato esprimere un sentimento che non sia quello predeterminato in fase di pianificazione dell'evento da parte degli organizzatori.
E così tutti ad ammirare chi esagera, a invidiare con gli occhi sgranati chi oscilla con fare indegno tra un estremo e l'altro.
Applausi per chi osa. Tutti in piedi a celebrare lo spavaldo, la sfacciata, chi non teme i giudizi altrui.
Poi la platea si svuota e non c'è più nessuno che abbia voglia di divertirsi, il silenzio soffia forte come il vento e porta via ogni schiamazzo.
E chi prima stava sul palco capisce adesso che senza le altrui attenzioni non conta niente. Non esiste.
Sì ma pochi piagnistei, per favore.
E' soltanto un modo un po' traumatico attraverso il quale si realizza che nella vita le proporzioni contano, meritano rispetto.
E allora poi di nuovo tutti con il naso all'insù a contemplare in silenzio l'equilibrista che con grazia e agilità si muove a piccoli passi misurando ogni mossa. Questa volta tutti in piedi a celebrare l'uomo misurato, composto e padrone di sé.
Il funambolo non cerca gli applausi, non tenta di accattivarsi il pubblico perché non se lo può permettere.
L'equilibrio è concentrazione, è correzione lieve del movimento che persiste, è disciplina fisica e mentale.
L'equilibrio è una condizione particolare.
Cattura l'attenzione, richiama gli sguardi. Impone il silenzio di chi osserva.
L'equilibrista non si acclama, non si adora, si ammira e basta.
In alcuni casi lo si stima persino, quando le luci si spengono e continui a pensare a quello che ti ha insegnato nonostante non abbia detto niente.
Considerazioni probabilmente inutili queste.
Dispiace constatare che, tragicamente, l'unico momento in cui si riesce a dare all'equilibrio l'importanza che merita è
mentre si cade.
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