martedì 20 dicembre 2011

The Dark Knight Rises


Italiano

Viene il tempo.
Di dire 'arrivederci' quando in realtà si è già consapevoli che si sta parlando di un addio.
Di domandarsi se le cose potrebbero davvero cambiare e, in uno slancio di entusiasmo, prendersi il lusso di un sogno. Ma solo per un momento.

Viene il tempo.
Di mettere in discussione tutto ciò che si dava per scontato.
E riscoprirlo come nuovo.
Di chiedersi quanto e quale spazio si è offerto all'orgoglio, quanto al dolore, quanto alla paura.
Quanto di tutto questo si poteva evitare.

Viene il tempo in cui le leggende finiscono per essere inumate nelle catacombe della disperazione.
Accade a volte che alcune di queste non muoiono.
Risorgono. Si sollevano imperiose dagli antri fatiscenti di menti estenuate per uscire allo scoperto, mostrandosi fiere alla luce del giorno.
E diventare così
     storia delle nostre vite.

mercoledì 30 novembre 2011

L'histoire de Cyrano de Bergerac



Cyrano è spadaccino mirabile, poeta geniale, ma è brutto, oppresso da quel suo naso mostruoso. [...]
Cyrano ama sua cugina Rossana, précieuse di divina bellezza (Io amo, è naturale, la più bella che sia!). Ella forse lo ammira per la sua bravura, ma lui non oserebbe mai dichiararsi, timoroso della sua bruttezza. Una sola volta, quando lei gli chiede un colloquio, spera che qualcosa possa avvenire, ma la delusione è crudele: ella gli confessa di essere innamorata del bellissimo Cristiano, appena entrato nei cadetti di Guascogna, e prega il cugino di proteggerlo.

Cyrano compie l'estremo sacrificio e decide di amare Rossana parlandole con le labbra di Cristiano. A Cristiano, bello, ardito ma incolto, suggerisce le più dolci dichiarazioni d'amore, scrive lettere infuocate, una notte gli si sostituisce sotto il balcone di lei per sussurrarle il celebre elogio del bacio: ma poi è Cristiano che sale a cogliere il premio di tanta bravura. Salite dunque a cogliere questo fior del desio, questo odore dell'anima, questo fruscio d'ape, quest'attimo infinito... "Monta dunque, animale," fa Cyrano spingendo il rivale, e mentre i due si baciano, piange nell'ombra assaporando la sua debole vittoria, poi che su quella bocca le sue labbra tremanti - baciano le parole ch'io dissi poco avanti.

Cyrano e Cristiano vanno alla guerra, Rossana sempre più innamorata li raggiunge, conquistata dalle lettere che Cyrano le spedisce ogni giorno, ma confida al cugino che si è accorta di amare, in Cristiano, non la bellezza fisica, bensì il cuore ardente e lo spirito squisito. Lo amerebbe anche se fosse brutto. Cyrano comprende di essere allora lui l'amato, sta per rivelare tutto, ma in quel momento Cristiano, colpito da una palla nemica, muore. Sul cadavere dell'infelice si piega Rossana in lacrime e Cyrano capisce che non potrà mai più parlare.

Passano gli anni, Rossana vive ritirata in un monastero pensando sempre all'amato scomparso e rileggendo ogni giorno la sua ultima lettera, macchiata del suo sangue. Cyrano, amico e cugino fedele, va a visitarla ogni sabato. Ma quel sabato egli è stato colpito da avversari politici o letterati invidiosi, e cela a Rossana che, sotto il cappello, ha una benda insanguinata. Rossana gli mostra, per la prima volta, l'ultima lettera di Cristiano, Cyrano legge ad alta voce, ma Rossana si accorge che è scesa l'oscurità, non capisce come egli possa ancora decifrare quelle parole sbiadite, in un lampo tutto le si fa chiaro: egli recita a memoria l'ultima sua lettera. Ella aveva amato, in Cristiano, Cyrano. E per quattordici anni egli tenne il segreto - recitando la parte dell'amico faceto! No, tenta di negare Cyrano, non è vero, no, no, mio caro amore - io non vi ho mai amato!

Ma ormai l'eroe barcolla, arrivano gli amici fedeli a rimproverarlo di essere uscito dal letto, rivelano a Rossana ch'egli è sul punto di morire. Cyrano, appoggiato a un albero, mima il suo ultimo duello contro le ombre dei suoi nemici, poi cade. Mentre dice che c'è una sola cosa che porterà immacolata in cielo, il suo pennacchio, mon panache (e su questa battuta finisce il dramma), Rossana si china su di lui e lo bacia in fronte.

Umberto Eco, La misteriosa fiamma della regina Loana

venerdì 25 novembre 2011

Che ne dici?



Un sogno, per tanto che sembri concreto, non è realtà.
Eppure quando lo vivi non ti rendi conto del fatto che stai dormendo.
Tutto è così reale.
Solo quando apri gli occhi ti accorgi che c'era qualcosa di strano.

E anche se ti percepisci sveglio, qualcosa di quel sogno rimane con te durante il giorno e non puoi smettere di pensarci.
E osservi luoghi, attraversi strade, percorri vie e boulevard alberati che già conosci guardandoli come fosse la prima volta.
E all'interno di una musica onirica che senti solo tu, labili pensieri restano sospesi nell'immateriale vortice disegnato da una trottola qualunque.
E così, con un tuffo al cuore, ti chiedi se il sogno sia davvero finito.

E la sera andare a dormire un po' prima no?

venerdì 11 novembre 2011

Più a me




You've changed things. Forever. There's no come back. Joker

Davvero ti dispiace?
Hai scelto, era tuo diritto farlo. E io rispetto chi decide, soprattutto quando poi si assume le responsabilità che ne conseguono.
Diritti - doveri, ci si può arrivare senza troppo sforzo, basta volerlo.
O meglio: basta sapere quello che si vuole.
Direi che il problema sta tutto lì.

No, non sono sfuggente, è che amo il surf.
E un surfer sa che l'unico modo di restare in equilibrio sulla tavola è quello di mantenersi in movimento.
Diversamente, fermarsi significa essere travolti dall'onda, trascinati sul fondo, sovrastati dalla furia di una enorme massa d'acqua.

Non fuggo, semplicemente mi muovo, non mi piacciono gli addii e non mi piango addosso.
Le cose cambiano e io con loro. Se non lo facessi ne sarei travolto.

E comunque...
fidati, dispiace più a me.

venerdì 4 novembre 2011

Oggi




Oggi piove.
Sempre oggi una bambina è riversa sul lucido asfalto di questa via maledetta .
Suo fratello maggiore, avrà venticinque anni, ha visto tutto dalla finestra che dà sulla strada e sta sferrando un pugno in faccia al vecchio che l'ha investita con un furgone.
E' venuta giù anche la mamma della piccola, scalza e in pigiama. Continua a portarsi le mani al viso e a gridare di dolore. Il tempo si dilata, i secondi si fermano a guardare.
Questa ambulanza arriva o no?
E' ora di punta, le macchine in coda non riescono a passare, si crea un ingorgo e il suono dei clacson riempie l'aria umida.
Arriva con passo svelto una donna e con il suo parapioggia ripara la bimba sussurrandole parole dolci.

Una scarpa da ginnastica e uno zaino aspettano che qualcuno li raccolga da sotto un furgone messo per traverso.
E non smette di piovere, dannazione.
Continua come se niente fosse.
E allora decido che voglio rimanere qui e non importa se sono senza ombrello.
La pioggia se ne frega.
Io no.

giovedì 27 ottobre 2011

Buongiorno #8


Buongiorno a chi non può vivere senza di te e ti fa sentire davvero importante reclamandoti al suo fianco sempre e comunque:
quanto ti invidiamo, se tu non gli fossi vicino, anima bella, non saprebbe chi altro ignorare.

Buongiorno alla telecamera a circuito chiuso che il 13 ottobre scorso a Foshan, nella provincia del Guangdong in Cina, ha filmato una bimba di due anni mentre veniva investita e ripetutamente schiacciata sotto le ruote degli autoveicoli di guidatori che, nonostante l'abbiano vista agonizzante sull'asfalto, hanno preferito non fermarsi. Cara telecamera ti meriti il buongiorno perché sei l'unico occhio 'umano' rimasto a vegliare gli ultimi istanti di una bimba alla quale si può imputare soltanto il fatto di essere nata sul pianeta sbagliato.

Buongiorno a chi riesce a credere alle bugie che si racconta, ci si sente al cospetto di intelligenze così raffinate che ogni tentativo di spiegarle fallisce sul nascere.
Povero me, banalotto intellettualoide di provincia, nella mia pochezza ho sempre e solo creduto a menzogne dettemi da altri.

'Buongiorno principessa' anche quando sembra che la principessa non c'è più ed è diventata una strega e al contrario, quando non si vede ma c'è, nascosta dietro le sembianze di una triste Cenerentola o di una intorpidita Biancaneve.
Resta il fatto che il 'Buongiorno principessa' non va mai sprecato e andrebbe forse sfoderato soltanto in presenza di chi principessa - grazia sua - non sa di esserlo.

Buongiorno a chi vorrebbe dire cose importanti e quando si accorge che sta per farlo s'interrompe con un 'niente niente' troncando così le sue frasi a metà.
Cose dette ma non del tutto, proposizioni monche le quali svaniscono in un respiro, costruiscono relazioni del tutto similari: rapporti a metà, sentimenti malformi, intenzioni malintese.
E quando si vive qualcosa a metà senza rendersene conto, l'unica associazione di parole possibile è scontata, ovvia, più che infantile: 'manca qualcosa'.

Buongiornissimo a tutti coloro che alle feste organizzano giochi collettivi nei quali ci si mette in una ventina in cerchio a parlare di cose tremendamente serie e personali asserendo che tutto ciò sarà costruttivo e divertente allo stesso tempo.
Si vabbè.
Di solito più una cosa è personale più è intima. E, sempre di solito, più è intima più attiene alla sfera delle cose che si tengono per sé e per una cerchia ristrettissima di persone le quali si sono identificate come 'amici' in quanto capaci di concepire, apprezzare e cogliere proprio quegli aspetti così delicati che attengono all'esistenza di ciascuno.
Non ci si mette a nudo in piazza.
Se qualcuno trova il coraggio di parlare davanti a 20 persone, la maggior parte delle quali semplici conoscenti di sue questioni intime e personali, di queste due una:
o è un superficiale che non dà valore alle cose che ha dentro o recita il solito copione strappa-stima.
In realtà c'è anche la possibilità che si senta compreso e apprezzato da tutti.
Il che è certamente peggio, buongiornissimo again. DivertiteVI.

martedì 4 ottobre 2011

Nuovo look


Dynamic Views in Blogger

Proprio quando stavamo pensando di abbandonare la piattaforma Google a favore della più aperta e amichevole WordPress, sono uscite queste Dynamic Views a darci nuova linfa.
L'aspetto del sito è dunque radicalmente cambiato: le opinioni sotto forma di commenti a questo post sono ben accette!
Speriamo che con questa novità i latitanti Samuel - ovvero il sottoscritto - e Alberto tornino a scrivere come facevano un tempo!

Samuel

lunedì 3 ottobre 2011

Va tutto bene




"È lo studioso dell’università di Harvard Steven Pinker, in un seminario organizzato dalla rivista «Edge», a ribaltare la nostra persuasione di vivere in un mondo orrido e violento, dimostrando invece che mai, nella storia del genere umano, è stato così raro cadere in guerra, essere feriti o violentati, subire agguati, torture, deportazioni." [...]
"È per noi difficile ammettere di vivere nel tempo più pacifico dell’Homo Sapiens, a dirlo si rischia di passare da ingenui. Eppure lo psicologo Pinker ritiene sia in corso addirittura un’evoluzione della specie, siamo meno violenti e aggressivi, più portati ad ascolto e dialogo." [...]
"La violenza cala con l’affermarsi di democrazia, istituzioni internazionali come l’Onu, e, ebbene sì, mercato: commerciamo dove un tempo si sgozzava e rapinava." [...]
"I movimenti per i diritti civili di minoranze razziali, etniche e religiose, femminismo e battaglie gay hanno ridotto gli abusi contro chi ha meno potere: siamo ben lontani da giustizia, eguaglianza e pace, ma abbiamo fatto progressi epici, e non comprenderlo ci rallenta verso nuove conquiste." [...]

Guerre, attentati e omicidi
Ma oggi il mondo è più pacifico
Gianni Riotta, La Stampa 02/10/2011



Alcune brevi considerazioni e appunti:

L'orologio dell'Apocalisse, la cui mezzanotte segna la fine del mondo causata da una guerra atomica, segna a oggi non le 6:22, non le 13:19, non le 21:15 ma indica le ore 23:54.
6 minuti alla fine del mondo, in fin dei conti sono 360 ricchi secondi, è comunque un tempo più che sufficiente per darsi una sistematina ai capelli e non farsi trovare impreparati.


"Il ventesimo secolo verrà ricordato come un secolo segnato dalla violenza. Ci addolora con il
suo carico di distruzioni di massa, di violenza inflitta su scala mai vista e non immaginabile precedentemente nella storia degli uomini. Questo carico – il risultato di nuove tecnologie al servizio di ideologie basate sull'odio – non è l’unico che ci affligge, né l’unico di cui ci
dobbiamo occupare."

Nelson Mandela - Violenza e salute nel mondo, Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità


"L’attuale scenario internazionale è caratterizzato da profonda instabilità.
Rispetto agli anni della Guerra Fredda il mondo di oggi sta mutando a velocità straordinaria e la sua evoluzione diventa di difficile lettura. Questa profonda trasformazione e l’emergere di tematiche sempre meno caratterizzate dall’ideologia e sempre più da valori “pre-moderni”, come quelli etnici, tribali o religiosi, stanno provocando insicurezza e instabilità in tutto il globo. Non vi è area del mondo che non abbia un conflitto in corso o uno latente, ma pronto a deflagrare: il Medio Oriente, l’Asia, l’Africa, praticamente nessun continente sembra oggi immune dal virus dell’instabilità e della guerra. Israeliani e palestinesi e una mano che non si stringe. La guerra in Afghanistan e i suoi tanti, troppi morti. L’Africa che non riesce a darsi pace e continua a manifestare le sue eterne contraddizioni. Fino al Sudamerica, afflitto dalla piaga, anzi dal dramma della criminalità e della violenza urbana. Ecco allora che il Mondo di oggi resta in bilico, sospeso tra spinte modernizzatrici senza precedenti e il riflusso verso forme di conflitto che di moderno non hanno niente."

Un mondo in bilico - Atlante politico dei rischi e dei conflitti
EURISPES 2011

lunedì 26 settembre 2011

Semplice, diretta. Potente.




Una voce e un pianoforte. What else?

lunedì 12 settembre 2011

11/09/01 - World Trade Center


Telefoni cellulari recuperati tra le macerie del WTC

Se fossi convinto di non farcela.
Se avessi a tua disposizione un ultimo sms.
Cosa scriveresti?
A chi?

E se invece nello stesso istante tu non avessi percezione che quelli sono i tuoi ultimi attimi di vita, cosa staresti pensando in quel momento? Cosa saresti intento a fare? Quali sarebbero le idee che starebbero occupando la tua mente?


08:27:42
Sto andando al lavoro. Quando puoi mandami una mail. Stasera facciamo due chiacchiere. Guida con prudenza. Allaccia la cintura. Buona giornata.

08:27:43
Mia aurea regina, mia dolce fanciulla, prego che tu abbia dormito bene e sognato la vita che faremo insieme in Spagna, insieme a David, servendo il Signore. La tua borsa è nel mio ufficio. Ti amo, mio primo e unico amore.

08:28:41
Oggi è il compleanno di tua madre. Chiamala assolutamente. Fallo stamattina!

08:34:59
Tesoro, buona giornata. Stai attenta. Ti amiamo tutti tanto. Baci, mamma

08:53:44
Hai spent oil ferro da stiro, vero? Melissa

08:56:24
Se puoi chiamami, ti prego. Mà

08:57:44
Accendi il televisore!!

8:59:07
Un aereoè finito contro il Wtc, evita quella zona se puoi... no prendere rischi... ancora più importante... penserò a tutto io... non rischiare.mw

09:00:55
Gemelli: è ora di decidere come vanno le questioni di cuore. Il cielo è l'unico limite. Mmmm…suona promettente!

9:04:44
Un aereo ha colpito I piani alti del WTC di NY. Fuoco e fiamme nell'area. Nessun altro dettaglio per ora. Il personale di NY deve seguire le istruzioni delle autorità locali. Rega

09:04:56
Un second aereo si è schiantato nel World Trade Center!!! Per tua informazione…McKay

9:15:10
Codice giallo in corso. La Situation Room è aperta. Gli ufficiali di servizio a rapporto.

10:20:50
Cara, mi chiami quando puoi così so che sei al sicuro. Ho appena parlato con mio padre per fargli sapere che eravamo ok. Io ti amo e mi manchi molto

12:04:41
Fai un bel respiro e pensa a quanto mi ami. Poi immagina di abbracciarmi

12:25:42
Ti amo. Dimmi dove sei

17:20:30
Amore, volevo solo dire quanto ti amo. Ero un po' preoccupato. Non voglio perderti adesso che ti ho ritrovata. Sei tutto per me. Sei tutta la mia vta e il mio cuore. Ti amo tanto

Per queste persone possiamo rispondere.

domenica 28 agosto 2011

Gente




Dedicato a chi non compete, a chi sceglie di non insistere sempre per averla vinta, persino in quelle poche occasioni in cui avrebbe tutte le ragioni per farlo.
A coloro che, pur avendo personalità, evitano di imporsi in quanto hanno capito che nella vita si possono sentire cose anche più emozionanti di "sì, hai ragione tu".

Ah, le persone.
Le persone sono superficiali
non ti capiranno
Le persone invidiano
non ti perdoneranno mai il fatto di aver avuto successo
esse ti deluderanno e sarà grazie a loro che a volte sperimenterai una dilaniante solitudine.

Le persone sono arroganti
non porgono scuse se non per averti urtato inavvertitamente con un carrello della spesa,
scoprirai tuo malgrado che preferiranno perderti piuttosto che ammettere di averti causato danno.

Le persone sorridono anche quando mancano obiettivi elementi per farlo
non saprai mai cosa stanno pensando mentre ti guardano, figurati quando non sarai accanto a loro.
Le persone pettegolano e sembra che la cosa le diverta un mondo soprattutto quando si tratta di te.

Le persone hanno il vizio di insegnare
e mai che imparino quelle quattro cose elementari che servirebbero a vivere in mezzo ad altri.

Le persone amano
ciascuna a modo suo
le persone odiano
tutte nello stesso identico modo: di cuore.


Sì, ti capiterà di averne veramente abbastanza delle persone.
Ne sono certo, ci saranno giorni in cui avrai voglia di maledire le persone.
Quando questo succederà, fatti un favore, siediti a un tavolo e prendi la tua testa tra le mani appoggiando i gomiti ben fermi.
Distendi le gambe.
Poi, mentre rivolgi lo sguardo alla finestra, rifletti su questa urticante verità:
Io sono una persona.

mercoledì 27 luglio 2011

Miranda warning




Un poliziotto tiene saldamente dal braccio una ragazza con i polsi stretti dietro la schiena da un doppio giro di nastro isolante . 'Presa, finalmente!' sembra stia pensando.
La ragazza non si dimena, non reagisce, sembra aver rinunciato alla sua frenetica corsa.
Si limita a osservare con un misto di timore e curiosità l'impeccabile uniforme di questo giovane dal risoluto contegno che le sta davanti.

Soli all'interno del complesso industriale abbandonato, grigio e isolato, spazzato periodicamente da folate di una brezza fredda e penetrante, i due rimangono sospesi nel silenzio.
Ma solo per per pochi secondi.

"E adesso stia molto attenta e mi guardi dritto negli occhi mentre le elenco i suoi diritti:

Lei ha il diritto di rimanere in silenzio.
Lei ha il diritto di essere trattata sempre con rispetto e dignità,
il diritto di avere ed esprimere un’opinione personale non necessariamente coincidente con quella altrui,
il diritto di essere ascoltata e presa sul serio quando esprime i suoi punti di vista e le sue opinioni,
il diritto di chiedere ciò che lei ritiene opportuno nel rispetto del reciproco diritto a rifiutare,
il diritto di dire no senza sentirsi in colpa sul piano personale,
il diritto di provare degli stati d’animo e di manifestarli in modo assertivo,
il diritto di commettere errori in buona fede,
il diritto di cambiare opinione e modo di pensare,
il diritto di non soddisfare sempre le aspettative altrui,
il diritto di dire “non capisco”,
il diritto di esprimere sinceramente il suo disinteresse verso iniziative di altri,
il diritto di decidere sulla propria responsabilità di risolvere problemi altrui,
il diritto di decidere cosa fare di tutto ciò che è di sua ed esclusiva pertinenza e che non lede i diritti altrui,
il diritto a perseguire e raggiungere i suoi obiettivi ed il suo successo superando gli altri,
il diritto di chiedere un chiarimento ed essere informata.

In sostanza, lei ha il dovere di trovare la felicità.
E qualcuno che le voglia bene, ma per davvero, aggiungo io."

Incredula, la ragazza assiste ora alla sua liberazione.
Una volta che anche il nastro che le impediva di esprimersi le viene delicatamente tolto dalla bocca, un caldo rossore inonda le sue guance ravvivandole l'espressione.
Ora anche i polsi sono liberi anche le mani acquisiscono nuovamente la loro normale sensibilità.

Ci è dato di conoscere soltanto un'ultimo passaggio di questa surreale narrazione:
"Bene signorina, ora mi spieghi chi è stato e per quale ragione lei, sottolineo lei, ha permesso che qualcuno la riducesse così."

Elenco dei diritti liberamente ispirato alla Carta dei Diritti Assertivi

martedì 19 luglio 2011

martedì 12 luglio 2011

lunedì 27 giugno 2011

Correre




Correre.
La corsa richiede una certa abilità.
E' vero, alcuni camminano veloci, altri scattano, in molti scappano. Tutti andiamo di fretta.
Eppure tutto questo non ha niente a che vedere con la corsa.

La corsa è disciplina.
Essere concentrati, mantenendo falcata e respirazione costanti.
Regolare la forza da imprimere al passo rispetto al fondo a volte sconnesso conservando l’equilibrio.
Portarsi avanti e imporre il ritmo al raggruppamento ma non per il desiderio di arrivare primi.

Correre. Soltanto correre, guardando invariabilmente avanti, con impresso sul volto il mezzo sorriso di chi è consapevole di non essere solo.
Espressione di una fierezza che si fonda sulla convinzione di essere parte di un gruppo senza sentire la necessità di rassicurarsene fissando o controllando in continuazione i propri compagni.
Guardare dritto davanti a sé e sapere che ce la si farà tutti. Punto.

Avanzare determinati, avere lo stesso traguardo nonostante a volte i punti di partenza siano diversi.
Non curarsi del cielo nuvoloso, degli schizzi di sabbia bagnata, dei passanti che fissano curiosi.

E' una corsa.
La scena d'apertura di un film che parla di uomini giunti alla gloria passando attraverso l’umiltà.
Appunto.
Una corsa.
Ovvero, la migliore rappresentazione dell’Amicizia per immagini che io abbia mai visto.

mercoledì 22 giugno 2011

Travestiti



Ieri: Lady Oscar
Oggi: Platinette

giovedì 9 giugno 2011

Il nemico n. 1



Sponge. Canaglia.
Sono devastato, chino su questo foglio intriso di lacrime e odio. Pieno di rancore e di domande.

Cosa, mi chiedo cosa. Ma soprattutto come.
Come hai potuto portarmela via. Come hai potuto togliermi l'aria, cavarmi gli occhi, strapparmi il cuore.
Eravamo felici. Poi sei arrivato tu.
Questo è tutto quello che so.

Non faceva altro che parlare della tua eleganza, del tuo essere così 'superiore' nei gesti, nelle movenze. Ore e ore a parlare con le sue amiche del tuo piglio mascolino, dell'espressione accattivante dalla quale traspare la tua perpetua indifferenza, quella che per assurdo ha attratto la mia donna a te molto più delle mille attenzioni di cui la circondavo io.
Cos'hai tu più di me?

Non so, il tuo fisico marmoreo modellato da un redivivo Michelangelo?
Sono andato in palestra mesi e mesi. Ho preso l'ormone della crescita rischiando la vita.
Non è servito.
Continuava a sognarti a occhi aperti.

La tua fine intelligenza? Ho letto due volte "Fondazione della metafisica dei costumi" di Kant. E in ciascuna occasione ero riuscito a comprendere almeno una frase. Forse non era molto ma mi sentivo comunque pronto a farle capire quanto valevo, ce l'avevo messa tutta.
Sciocca speranza soffocata nel giro di qualche ora.
Cadde il giorno dopo, dalla borsetta della mia ragazza, un biglietto scritto con la tua calligrafia: "Kant va superato: l’idealismo fenomenologico non può essere assimilato a quello trascendentale di tradizione kantiana, poiché non riconduce la struttura dell’esperienza alla soggettività, ma alla peculiarità dei contenuti sensibili."
Sono scoppiato in lacrime, non mi succedeva da Milan - Liverpool del 2005.
Mi hai fatto male, molto male.

Cos'hai che ti rende così irresistibile? So che io questa cosa, qualunque cosa essa sia, non ce l'ho. E non ce l'ha nessun altro, soltanto tu.

Parlo da uomo ferito lo so.
Ora tirerò fuori il solito discorso secondo cui alle donne piacciono solo i farabutti come te.
Guai alle anime che blandisci! Guai ai cuori che incateni a te!

I tuoi occhi azzurri: un'arma di distruzione di massa. Le tue vittime: conquiste di cui vantarti.
Ma tu provi gusto nel sedurre e abbandonare, corrompere e disprezzare.
Non ti fermerai mai, il Male non rallenta, non si ferma: avanza inesorabile e con l'arroganza del tuo sguardo.

Sponge io ti odio. Che tu sia maledetto.

lunedì 6 giugno 2011

Arkham City




“Have you ever considered it’s your fault? Your presence creates these animals”.
Dr. Hugo Strange - Psycologist


Short Change Hero - The Heavy

I can’t see where you’re comin’ from
But I know just what you’re runnin’ from
And what matters thinkin’ who’s baddest but the
Ones who stop you falling from your ladder

When you feel like you’re feeling now
And doin’ things just to please your crowd
When I love you like the way I love you
And I suffer but I ain’t gonna cut you ’cause

This ain’t no place for no hero
This ain’t no place for no better man
This ain’t no place for no hero
To go home

This ain’t no place for no hero
This ain’t no place for no better man
This ain’t no place for no hero
To go home

And every time I close my eyes
I think, I think about you inside
And your mother givin’ up on asking why
Why you lie and you cheat
and you try to make a fool out of she

I can’t see where you’re comin’ from
But I know just what you’re runnin’ from
And what matters thinkin’ who’s
baddest but the
Ones who stop you falling from your ladder, cause

This ain’t no place for no hero
This ain’t no place for no better man
This ain’t no place for no hero
To go home

This ain’t no place for no hero
This ain’t no place for no better man
This ain’t no place for no hero
To go home

Non riesco a capire da dove vieni
Ma so da cosa stai fuggendo
E che importa stare a pensare a chi è il più cattivo, quello che conta è pensare a
Chi ti impedirà di cadere dalla scala


Quando ti senti come ti senti adesso
E fai cose solo per far piacere alla gente che ti sta intorno
Quando ti amo nel modo in cui ti amo
E soffro ma non la faccio finita con te perché

Questo non è posto per eroi
Questo non è posto per uomini migliori
Questo non è posto per eroi
Per andare a casa

Questo non è posto per eroi
Questo non è posto per uomini migliori
Questo non è posto per eroi
Per andare a casa

E ogni volta che chiudo gli occhi
Penso, dentro di me penso a te
E a tua madre che rinuncia a chiedere perché
Perché menti e inganni
E provi a farla uscire fuori di sé



Non riesco a capire da dove vieni
Ma so da cosa stai fuggendo
E che importa stare a pensare a chi è il più cattivo, quello che conta è pensare a
Chi ti impedirà di cadere dalla scala, perché

Questo non è posto per eroi
Questo non è posto per uomini migliori
Questo non è posto per eroi
Per andare a casa

Questo non è posto per eroi
Questo non è posto per uomini migliori
Questo non è posto per eroi
Per andare a casa


lunedì 9 maggio 2011

Un giorno qualunque. Sulla Terra.



Da guardare a tutto schermo, please.

sabato 23 aprile 2011

Buongiorno #7


Buongiorno e basta.

Buongiorno a chi mi pensa. E una frazione di secondo dopo sta già pensando a qualcos'altro.
Ma sì, crepi la vanità, buongiorno anche a qualcos'altro.

Buongiorno a chi è single e si sente solo,
-ehi single che ne dite, lo vogliamo dare un buongiorno a chi, sposato, quando gli si parla di amicizia pensa a Facebook?

Buongiorno siorii e sioree! Buongiorno ladiees and gentlemaan! Benvenuti allo spettacolo più incredibile del mondoo, potrete ammirare nell'ordine: la donna cannonee, il nano giocolieree, l'incantatore di serpentii, gli acrobati dell'ariaa, il domatore di tigrii, gli ammaestratori di elefantii!
Sioori e sioore, badate benee non uno che sia semplicemente capace di stare al mondoo! Applausii sioori, Benvenuti al Circo delle Vanità!

Buongiorno Bruce, buongiorno Clark, buongiorno Peter, lo so che non esistete.
Chisseneimporta, qui saluto un po' tutti, mi sembrava giusto salutare anche voi tre e dirvi che se voi foste qui con noi, nel mondo reale, non avreste bisogno di quei costumi, delle maschere, delle doppie identità... qui da noi per essere supereroi è sufficiente affrontare la vita di ogni giorno - spesso agitata, a tratti delirante - con compostezza e senza vendere la propria dignità.
Buongiorno a voi cari Batman Superman e Spiderman, buongiorno perché quaggiù, di supereroi non ne abbiamo mai abbastanza.

Buongiorno [omissis], non mi piace quello che sei oggi.
Non ti riconosco, hai soffocato la genuina persona che eri dal momento in cui hai ceduto all'ambizione di piacere a tutti.
E' terribile realizzare, oggi, ascoltandoti parlare, che in realtà non dici nulla.
Osservo le tue parole, sospese come bolle di sapone: vuote e inconsistenti.
Quando ti accorgerai di non piacere a nessuno, tantomeno a te, io non sarò lì. E sarà giusto così.
Buongiorno a una persona che ho apprezzato un tempo semplice e generosa, anzi:
Addio.

domenica 17 aprile 2011

martedì 29 marzo 2011

Via. Con il vento.




Rhett.

Cosa ti passa davanti agli occhi se mi senti pronunciare quel nome?
Sai di cosa parlo, vogliamo provare?

Allora?
Amore? E' probabile. Odio? Forse.
Rabbia, sicuramente.
Ma non avresti potuto fare diversamente, lo so. Hai dovuto salutare, andartene e rassegnarti all'evidenza come un mortale qualunque. Un uomo come tutti gli altri.
Tu oggi scuro in volto, fin qui abituato a sfidare la vita con quel sorriso sardonico e sprezzante.
Che dire... benvenuto.
Anche tu ora fai parte della rinomata Comunità, sei tra quelli con gli occhiali scuri anche se il cielo grigio, quelli che camminano contro vento anche quando esso soffia a favore.

Ti sei rivisto?
L'espressione che ti racconta nella tua intelligenza e profondità non è la più famosa:
"abbiamo fatto di tutto per non capirci" è una lucida, penetrante quanto dolorosa constatazione.
E' forse l'unico momento in cui la maschera col sorriso sarcastico cade e la tua vulnerabilità si rivela.

Ma tu sei ricordato per "francamente me ne infischio", una frase che ai tempi si voleva addirittura censurare, detta con simulato disprezzo, guardando negli occhi l'unica persona alla quale (tu lo sai bene) non smetterai mai più di rivolgere il pensiero.
Tuttavia in molti fraintendono, l'idea diffusa è che questa sia una frase violenta, da sguainare come una spada che va ad affondare dritta nel cuore di chi ci ha fatto male.

Eppure, se indagassero la tua espressione, se ti osservassero mentre la dici non troverebbero desiderio di rivalsa, non c'è in te soddisfazione alcuna nel dire quelle parole, nessun conforto; un attimo dopo sparisci nella nebbia della sera, solo e senza prospettive.
"Francamente me ne infischio" è l'amara constatazione di non poter fare nulla, il forte desiderio di sottrarsi a una situazione insostenibile pur sapendo che nessun luogo sarà abbastanza lontano dal ricordo di lei.

Non so se tornerai sui tuoi passi.
Chissà, forse te ne sei andato per sempre.
Però avresti dovuto dirle la verità, tutta la verità:
"Abbiamo fatto di tutto per non capirci. Mi mancherai."

mercoledì 23 marzo 2011

The tree of life




Chiedere il silenzio, aprire a tutto schermo, alzare il volume.
Riempirsi gli occhi.

mercoledì 2 marzo 2011

Narciso


Narciso Caravaggio olio su tela 1597-1599

Il narcisismo è ormai così epidemico da non poter essere ritenuto un problema mentale. È stato in un certo senso declassato a caratteristica «sana» di una società che impone certi eccessi comportamentali a chi vuole farsi avanti.
[...]
«Parliamo di individui con gravi problemi di regolazione dell' autostima. Una difficoltà che si esprime con manifestazioni di grandiosità e disprezzo nei confronti del prossimo. Questi pazienti causano profonda sofferenza a parenti, amici, colleghi e allo stesso tempo danneggiano se stessi. Pur di emergere infliggono del male, diventano crudeli nel manipolare gli altri».
Poi c' è l' altra faccia del narcisismo. Paura del giudizio degli altri con conseguente tendenza all' auto-isolamento.

Se il narcisismo non è più malattia. Tra Italia e Usa il duello del lettino
De Bac Margherita
(27 febbraio 2011) - Corriere della Sera


"Il narcisista è un uomo tragico,
guidato da ideali impossibili e da ambizioni che non ama.
La vergogna e l’odio insorgono
quando non sa vivere all’altezza di questo irrealismo"

...il narcisista rappresenta il perdente per antonomasia e colui al quale è riservato il più grande quoziente di sofferenza inutile e autoprodotta
...il narcisismo non è solo una sofferenza mentale in sé, ma anche il fondamento e il cuore di ogni tipo di sofferenza mentale, di cui costituisce il nucleo della distruttività

Approccio integrale al narcisismo
Laura Boggio Gilot


"Sono sicuro che alcuni di noi hanno conosciuto quei momenti di gioia in cui l'io si fa da parte e il bambino che è in noi è libero di ridere e di amare. Purtroppo perdiamo troppo presto la nostra innocenza e, ancora peggio, ne siamo lieti. Non vogliamo essere innocenti perché questo ci rende vulnerabili al ridicolo e alle ferite. Preferiamo essere sofisticati, cosa che ci permette di sentirci superiori. Ci sembra che la gente sofisticata si diverta di più: feste, baldorie, stranezze, assenza di limiti.
Che cos'hanno gli innocenti? Un cuore aperto, piaceri semplici, fede. Quanto è più allettante saperla lunga, conoscere tutto della vita, gli alti e i bassi, avere potenza, essere ammirati, sentirsi speciali. E' difficile resistere alla seduzione del potere, in modo particolare quando da bambini si è stati feriti e traditi da chi si amava.
Vendere il regno dei cieli per il potere è un patto con il diavolo.
Il narcisista lo accetta."

Alex Lowen, Il narcisismo - L'identità rinnegata (1983)

giovedì 17 febbraio 2011

You & Me



The Lovers - Renè Magritte, 1928

You, Tu.
Ridi spesso. Eppure non sembri felice.
Sei intelligente. Si capisce dal fatto che non sai mai cosa dire.
Perfettamente consapevole della tua bellezza, mi domando spesso quando cesserai dal nasconderti dietro di lei.
Sono qui, non mi muovo, fatti avanti se ne hai il coraggio.

A volte piangi ma non ti dispiace veramente.
E io che vedo, continuo a guardare e allo stesso tempo non colgo.
Ti conosco ma non so ancora chi sei.

Mai sola, mai tra amici.
Mi dispiacerebbe perderti, non te ne andare. Sappi però che non verrei a cercarti.
Temo il luogo in cui potrei trovarti.

Ti contemplo riflessa mentre mi squadri, poi distolgo lo sguardo.
Lo specchio collassa, un'immagine va in pezzi. La mia.
Io. Me.

martedì 25 gennaio 2011

Trallallà trallallà spring is the air



"Chi ha molto a che fare con i bambini scoprirà che nessuna azione esteriore resta senza influsso su di loro."
Johann Wolfgang Goethe (1749-1832)

Nonostante le temperature gelide di questi giorni s'intravede uno scorcio di primavera; è meraviglioso e scalda il cuore sapere infatti, che l'amore (per sè stessi) ha trionfato ancora una volta. Vive felicitazioni per il lieto evento.


"Lo infileranno in qualche scuola dorata, I suppose, e poi nel migliore dei college. Il primo dei problemi grandi verrà quando Zachary (sui 2 anni, a occhio e croce) chiederà dov’è la mamma, e perché non la vede mai. Qualcosa si inventeranno, immagino. Ma sarà dura convincerlo del fatto che la sua mamma è un regista maschio canadese. Non sarà facile spiegargli che le sue ex-mamme sono un paio: quale delle due vorrebbe, l’ovodonatrice o la porteuse? E dove sono finite? Perché l’hanno abbandonato? (i bambini tendono a semplificare, e Zachary vedrà la faccenda in questo modo).

Torno sul technodaddy Elton John e avviso che se qualcuno prova a darmi dell’omofoba sparo. Non sono affatto omofoba. Bimbofila, casomai. Riducendo all’osso, mi attengo a due principi politici guida: riduzione del danno e superiore diritto dei minori. Qui violati entrambi in un colpo solo. Non è sopportabile che un adulto, etero o omosessuale che sia, abusi della sua posizione di potere per privare una creatura piccola di qualcosa di essenziale com’è il corpo a corpo con la madre.
Elton John può andare a letto con chi gli pare, come chiunque altro. A lui le donne non piacciono, ok. Di Zachary non sappiamo, ma certo quella donna che è sua madre - almeno una delle due - gli sarebbe piaciuta."

Marina Terragni, un estratto di "Elton John, il technodaddy" Io donna - 22 gennaio 2011