venerdì 19 gennaio 2007

L'amore, quello vero


Foto di Samuel (Amore e Psiche di Canova, Louvre, Parigi)

Perché l'amore, quello vero, non è quasi mai corrisposto? Perché quel tipo di amore finisce in disgrazia? Quell'amore, intendo, che ti spacca le budella e ti devasta l'anima; quel tipo di amore che sale come un dolore dal basso ventre e che ti infiamma fin dentro le ossa. Perché? Perché, al contrario, quell'amore che nasce per caso nei confronti di una persona che prima odiavi o – peggio – ti era indifferente, si trasforma spesso in una grande “storia”, longeva e serena? Accidenti! Perché l'amore, quello vero, non è mai corrisposto o finisce male?

Forse, e dico soltanto “forse”, perché non è vero amore.

***

Mi spiego meglio. Forse il vero amore è fatto soprattutto di compromessi e affinità. L'amore, quello vero, lo ritrovi in tutte le storie apparentemente più improbabili: forse lei sì è carina, ma non ti fa impazzire; eppure, più la conosci e più ti piace; forse lui appare scontroso, ma un gesto uno sguardo o un suo movimento ti sorprende e ti scopri innamorata. Allora, forse...
Forse l'amore vero, quello che non conosce l'invecchiamento, non inizia come un'esplosione chimica di cieca passione, ma con una graduale ridiscussione delle proprie aspirazioni mete e desideri. Pacata. Silenziosa. Ma soprattutto, inconsapevole.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Belle parole: non posso che concordare in pieno. Il vero amore non lo trovi camminando per strada in un angolo o in saldo in vetrina. Il vero amore lo costruisci, lo modelli, lo trasformi e lo rinnovi. Non esiste l’altra metà della mela che ti completa perfettamente. Vi sarà sempre qualcosa che non và. Ed è qui che entra in gioco quel tacito consenso, silenzioso patto per il quale accetti i difetti e le mancanze dell’altro, le rivaluti fino quasi a farle diventare dei pregi, qualcosa senza la quale “lei” non sarebbe lei o “lui” non sarebbe lui. Quando allora ti senti totalmente appagato, quando ti basta un suo semplice sorriso per renderti felice, quando ti rendi conto di aspettare l’istante in cui la rivedrai e di annaspare quasi per quel momento, quando anche il silenzio con lei diventa dolce musica, allora, forse, è il tuo vero amore. Sì, forse…se così non fosse non sarebbe reale, non avrebbe quell’inconfondibile sapore di vitalità, di scoperta e sorpresa, giorno dopo giorno. Allora potrai dire di “vedere il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della tua mano e l’eternità in un’ora”.

Alberto ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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