venerdì 16 marzo 2007

Il Carillon

Il silenzio, quello assoluto.
Poi dei suoni, quelli di un carillon, una melodia metallica e malinconica che ti si insinua dentro come fosse aria.
Ascoltare le struggenti note di un carillon è come respirare, ma a gonfiarsi non sono i polmoni, sono i cuori.


Oggi scrivo a voi, che siate amici oppure sconosciuti visitatori di questo luogo che non esiste, di questo spazio virtuale estensione delle nostre menti e del nostro sentire.
A voi, che leggete, immaginate e forse sorridete ogni volta che qui capitate, chiedo un favore, una cortesia, ho una speranza:


che invece di interrogarvi sul perchè scriviamo e su quali sono i nostri obiettivi e intenzioni, ascoltiate il suono di questa cantilena apparentemente infantile e riflettiate su questo punto: chi ascolta un carillon che suona non si fa domande. Sente.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Leggere, scrivere...parlare, ascoltare...Similitudini!

Alcuni amano leggere, altri scrivere, alcuni altri sono più bravi a parlare...altri ancora ad ascoltare. Chi fa meglio? Non esiste risposta...il mondo è bello perchè e vario (sempre rimanendo nel lecito). Chi non lo capisce è pericoloso per se stesso e per gli altri!!!

Va avanti sereno Andre
Saluti GT