mercoledì 5 dicembre 2012
AAA Empatia Cercasi
Non vivere su questa terra
come un estraneo
e come un vagabondo sognatore.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza
e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia
tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l'uomo!
Prima di tutto l'uomo (ultima lettera al figlio)
Nazim Hikmet
mercoledì 12 settembre 2012
Soldout
Sapevo che era "tutto esaurito", eppure che bello doveva essere quel concerto!
Erano già le ventuno passate e, mentre passavo dal teatro, mi convincevo che lo spettacolo probabilmente era pure già iniziato. Così con la macchina ferma con le frecce di emergenza, sono entrato con la certezza di uscire immediatamente e continuare il mio tragitto.
So che lo spettacolo è soldout, ma si è forse liberato qualche posto? - ho chiesto con un tono poco convinto.
Sì - mi fa il tizio alla biglietteria - quanti biglietti?
Giusto il tempo di parcheggiare e sedermi in una posizione perfettamente centrale della platea.
E lo spettacolo è cominciato.
lunedì 20 agosto 2012
Bogoroditse
Le Pussy Riot durante un’udienza del processo. 30 luglio. Aleshkovsky Mitya (Itar-Tass/Corbis)
Nadezhda Tolokonnikova (22 anni), Yekaterina Samutsevich (30 anni), Maria Alyokhina (24 anni) sono tre componenti del collettivo punk "Pussy Riot", al centro dei riflettori internazionali a causa della recente condanna in seguito alla "preghiera" punk recitata in una delle più importanti chiese ortodosse russe.
Ecco un estratto della loro canzone/"preghiera" (fonte: il loro stesso blog):
(Coro)
Madre di Dio, Vergine, diventa femminista.
Diventa femminista, diventa femminista. (1)
Inni in chiesa per leader marci, una crociata di nere limousine.
Il prete viene oggi nella tua scuola. Vai in classe, portagli il denaro.
Il Patriarca crede in Putin. Quel cane dovrebbe piuttosto credere in Dio. (2)
La cintura della Vergine Maria non impedisce le manifestazioni.
La Vergine Maria e' con noi manifestanti.
(Coro)
Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin.
Caccia via Putin! caccia via Putin!
(1) Anche fosse davvero la madre di Dio, quella donna a cui è rivolta la preghiera delle ragazze punk lo era senz'altro femminista, perché prima accettò un "incarico" che poteva comportare la condanna della comunità: infatti la Legge di quella comunità richiedeva la lapidazione per una ragazza che si sposava senza essere vergine, a proposito di "pussy". Poi, a cinquant'anni suonati, fu disposta ad abbandonare l'intera comunità con la sua religione, per abbracciarne un'altra, peraltro rischiosa e invisa al potere politico.
(2) Circa il potere, appunto, l'unico vero insulto (o "incitamento all'odio") della canzone è l'epiteto "cane" rivolto al Patriarca, e indirettamente a Putin, il leader che (ri)vinse le elezioni nel 2011 e che secondo molti russi ottenne la vittoria manipolando i voti. È vero: due anni di reclusione per questo insulto sono forse troppi e per coglierne il senso della dismisura basti accostarlo qui da noi con l'epiteto "pirla" rivolto dal Governatore lombardo Formigoni all'indirizzo di un capogruppo di altro partito. Il Governatore si auto assolse e la notizia passò in sordina, perché a Milano non è reato in base ad una precedente sentenza - "è evocativo.." - disse lui. Però sul senso della frase in se' delle punk che non sanno abbinare i colori non ci vedo niente di male, anche perché la deriva fondamentalista che ha preso la Russia ortodossa post Perestrojka ha poco a che fare con Dio e ricorda molto la Maria "femminista" della Bibbia.
Se quella Maria abitasse oggi in Russia, infatti, e volesse abbracciare una fede (magari cristiana) diversa da quella agganciata al Potere, subirebbe maltrattamenti oltraggi e imprigionamenti. Come è accaduto e accade a molti uomini e donne proprio oggi in Russia. E non soltanto a tre ragazze insieme femministe e proletarie, dai toni sgargianti e volgari, tanto adatti ai riflettori di questo Occidente.
lunedì 30 luglio 2012
Pragmatismo tecnologico
Se non ce l'hai non sei nessuno!
Siamo in un'era di innovazione, un'epoca in cui è difficile stare al passo con le ultime novità in campo tecnologico. Iphone, Zenbook, ultrabook, smartphone sono solo alcune delle parole che stanno entrando nel nostro linguaggio comune. La pubblicità vorrebbe farci credere che ogni prodotto è migliore del precedente e che la marca pubblicizzata è la più...la più...la più... . Ma l'utente medio, quello che ragiona, che scelte dovrebbe fare in questo campo?
Con questo avrai il mondo ai tuoi piedi!
Io per lungo tempo sono stato di parte: linux, linux e solo linux. Però a volte l'età ci aiuta ad essere più equilibrati. Perchè scegliere un apparecchio piuttosto che un'altro? La bellezza? Il costo? La marca preferita? L'integrità del produttore? Filosofie sulle multinazionali? In realtà l'unica cosa che ci interessa è che il nostro apparecchio funzioni (nella maniera più semplice possibile) e che abbia le applicazioni che ci interessano. Per questo senza scendere in argomentazioni filosofiche, la domanda ricorrente quando scegliamo un apparecchio dovrebbe essere: mi serve? Ha le caratteristiche che cerco? Mi farà risparmiare o perdere tempo? E' di facile utilizzo oppure dovrò perdere mesi cercando su internet e chiedendo agli amici? Gli apparecchi che già possiedo, sono compatibili con quello che voglio comprare?
La felicità esiste...basta comprare *******
sabato 21 luglio 2012
Non è Batman. E' un eroe.
"You will give the people an ideal to strive towards. They will race behind you, they will stumble, they will fall. But in time, they will join you in the sun. In time you will help them accomplish wonders."
"Darai alla gente un ideale per non mollare. Cercheranno di stare al tuo passo, inciamperanno, cadranno. Ma col tempo, si uniranno a te alla luce del sole. A tempo debito, li aiuterai a compiere meraviglie."
Jor-El (Russell Crowe)
mercoledì 18 luglio 2012
Morsi
I presuntuosi e gli arroganti, gli attaccabrighe e i delinquenti.
Gli sbruffoni. I bulli e gli spacconi.
I lupi.
Bella la vita.
Il tempo di qualificarsi e praticamente un attimo dopo le persone comuni rispettosamente li emarginano.
Sì, mal che gli vada, a un prepotente può capitare che qualcuno eviti con finto distacco il suo minaccioso sguardo a scanso di inopportuni imbarazzi.
Poi ci sono gli umili o quantomeno i mediamente timidi.
Alcuni prepotenti e arroganti nel loro piccolo, vero, ma che certamente non si sognano di andare per strada a ostentare il loro smisurato ego.
Bene, rettifico, non si può dire che siano umili in senso assoluto, chiamiamoli 'umili per contrasto'.
Le pecore.
Sta di fatto che a questi ultimi non è concesso nulla.
Un pensionato in bicicletta, una donna col velo che spinge un passeggino, una bella ragazza che non gradisce un complimento di cattivo gusto, un ragazzino esile che torna da scuola. Loro fanno parte di una classe che non può permettersi di protestare.
Sono bravi se non giudicano. Sono accettati se evitano di turbare la quiete esprimendo con veemenza vedute personali.
Alzare la voce, innervosirsi per un supposto torto e reclamare contro una più o meno evidente sopraffazione, non è cosa per loro.
Dovrebbero evitare questi inopportuni comportamenti con l'obiettivo di sottrarsi all'indispettita reazione proprio di coloro i quali manifestano una così generosa indulgenza nei confronti del bullo di turno.
Capita così, che tutta la rabbia repressa che non è stata riversata contro coloro che forse meritavano un fermo rimprovero, i lupi, ora devono sorbirsela maggiorata di interessi le vittime, le pecore, che, con tutte le loro buone ragioni, ritengono che in quel dato momento sia giusto e necessario far valere i loro sacrosanti diritti.
Parole al vento, come al solito, si poteva sintetizzare il tutto attraverso una delle frasi più amare che abbia mai letto:
"Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora."
Ulisse
James Joyce
martedì 5 giugno 2012
Profili senza profondità
Quanto buono o cattivo Felice o triste, deve ancora diventare? Perdi te stesso, non chiedi aiuto Non credi di averne bisogno E i vecchi amici sono solo una seccatura Ma ora hai bisogno di loro come non mai Tutto quel luccichio e tutto quell'oro Non ti compreranno la felicità Quando sei stato comprato e venduto Cavalcando cavalli bianchi che non sai controllare Con il tuo luccichio E tutto il tuo oro Prenditi cura della tua anima Prenditi cura della tua anima Quanto in alto, quanto in basso, quanto da solo Arriverai? Perché Perdere la tua anima, ti costerà di più Della vita per cui tu stai pagando E di tutti quegli amici che ti sei lasciato dietro Potresti avere bisogno quando fuori fa freddo Tutto quel luccichio e tutto quell'oro Non ti compreranno la felicità Quando sei stato comprato e venduto Cavalcando cavalli bianchi che non sai controllare Con il tuo luccichio E tutto il tuo oro Prenditi cura della tua anima Un giorno ti sveglierai e scoprirai che Il nuovo sogno sta perdendo il suo splendore E nessuno è al tuo fianco Quando scende la pioggia e tu starai perdendo la testa Allora, da chi scapperai? Dove ti nasconderai? Luccichio e oro Non ti terranno al caldo In quelle notti di solitudine E tutti quegli amici che erano così seccanti Ne avrai bisogno più che mai Tutto quel luccichio e tutto quell'oro Non ti compreranno la felicità Quando sei stato comprato e venduto Cavalcando cavalli bianchi che non sai controllare Con il tuo luccichio E tutto il tuo oro Prenditi cura della tua anima E con tutto il tuo oro Prenditi cura della tua anima Prenditi cura della tua anima | How good or bad, happy or sad Does it have to get? Losing yourself, no cry for help You don't think you need it And old friends are just a chore, But now you need them more than ever before All that glitter and all that gold Won't buy you happy When you've been bought and sold Riding white horses, you can't control With all your glitter And all of your gold Take care of your soul Take care of your soul How high, how low, how on your own Are you gonna get? Because Losing your soul, will cost you more Than the life you're paying for And all those friends you left behind You might need 'em when it's cold outside All that glitter and all that gold Won't buy you happy When you've been bought and sold Riding white horses, you can't control With all your glitter And all of your gold Take care of your soul One day you're gonna wake up and find that New dream is losing it's shine and Nobody is by your side When the rain comes down and you're losing your mind So, who you gonna run to? Where you gonna hide? Glitter and gold Won't keep you warm On those lonely nights And all those friends that were such a chore You're gonna need them more than ever before All that glitter and all that gold Won't buy you happy When you've been bought and sold Riding white horses, you can't control With all your glitter And all of your gold Take care of your soul With all of your gold Take care of your soul Take care of your soul |
giovedì 31 maggio 2012
DNS
In questo breve articolo volevo publicizzare un'interessante iniziativa
utile a tutti coloro che vogliono preservarsi da spam, pubblicità
indesiderate a anche alcuni tipi di malware. Prima però di spiegare nel
dettaglio l'iniziativa è meglio se ci dedichiamo a capire di cosa stiamo
parlando.
Tra le varie sigle presenti nel mondo dell'informatica quella citata nel titolo è, forse, una delle più comuni. Di cosa stiamo parlando?
DNS = Domain name system
A cosa serve? Si chiederà qualcuno. La spiegazione è molto semplice. Come sapete le reti (sia le reti domestiche che le reti più grandi come internet) ragionano sempre in base all'indirizzo IP. Ogni sito corrisponde ad un indirizzo IP specifico per esempio:
www.google.it = 173.194.35.184
Questi 4 numeri rappresentano l'indirizzo IP di google (scusate se sono ridondante). Ora, si capisce, che se dovessimo ricordarci gli indirizzi ip al posto del nome del sito tutto sarebbe più complesso. Qui entrano in gioco i DNS. Questi server non sono altro che computer (di fatto) all'interno dei quali sono contenute tutte le tabelle con il nome del sito (che si chiama host) e l'indirizzo IP, capirete che si tratta di tabelle "moolto" lunghe. In pratica quando scriviamo sul nostro browser www.google.it succede più o meno questo:
Browser: Scusa DNS ma chi è www.google.it?
DNS: Aspetta che lo cerco...si, è 173.194.35.184
Browser: Grazie DNS ci vado subito.
Detto questo abbiamo capito cosa servono i DNS e ora vado a linkarvi un'azienda che per gli utenti home mette a disposizione gratis i suoi server DNS che sono stati appositamente creati per bloccare pubblicità, spam ecc. Come fanno? Più o meno così:
Browser: Scusa DNS ma chi è www.spamspam.it?
FoolDNS: Aspetta che lo cerco...non lo so...
Browser: Bene, allora visualizzo 404 Not found
Per capire appieno la portata di questa iniziativa dobbiamo anche pensare che a volte le immagini sono solo dei collegamenti a siti esterni (questo capita anche per acuni oggetti java o flashplayer) quindi questo servizio è utile anche quando navighiamo in siti accreditati come alcuni portali. Spero che la spiegazione (che è stata fatta nella maniera più semplice possibile, cosa che ha dato adito anche ad alcuni piccoli errori di concetto) sia soddisfacente...intanto ecco il link
FoolDNS
Ps: se volete sapere come si impostano i DNS lo spiegherò in un prossimo articolo.
Tra le varie sigle presenti nel mondo dell'informatica quella citata nel titolo è, forse, una delle più comuni. Di cosa stiamo parlando?
DNS = Domain name system
A cosa serve? Si chiederà qualcuno. La spiegazione è molto semplice. Come sapete le reti (sia le reti domestiche che le reti più grandi come internet) ragionano sempre in base all'indirizzo IP. Ogni sito corrisponde ad un indirizzo IP specifico per esempio:
www.google.it = 173.194.35.184
Questi 4 numeri rappresentano l'indirizzo IP di google (scusate se sono ridondante). Ora, si capisce, che se dovessimo ricordarci gli indirizzi ip al posto del nome del sito tutto sarebbe più complesso. Qui entrano in gioco i DNS. Questi server non sono altro che computer (di fatto) all'interno dei quali sono contenute tutte le tabelle con il nome del sito (che si chiama host) e l'indirizzo IP, capirete che si tratta di tabelle "moolto" lunghe. In pratica quando scriviamo sul nostro browser www.google.it succede più o meno questo:
Browser: Scusa DNS ma chi è www.google.it?
DNS: Aspetta che lo cerco...si, è 173.194.35.184
Browser: Grazie DNS ci vado subito.
Detto questo abbiamo capito cosa servono i DNS e ora vado a linkarvi un'azienda che per gli utenti home mette a disposizione gratis i suoi server DNS che sono stati appositamente creati per bloccare pubblicità, spam ecc. Come fanno? Più o meno così:
Browser: Scusa DNS ma chi è www.spamspam.it?
FoolDNS: Aspetta che lo cerco...non lo so...
Browser: Bene, allora visualizzo 404 Not found
Per capire appieno la portata di questa iniziativa dobbiamo anche pensare che a volte le immagini sono solo dei collegamenti a siti esterni (questo capita anche per acuni oggetti java o flashplayer) quindi questo servizio è utile anche quando navighiamo in siti accreditati come alcuni portali. Spero che la spiegazione (che è stata fatta nella maniera più semplice possibile, cosa che ha dato adito anche ad alcuni piccoli errori di concetto) sia soddisfacente...intanto ecco il link
FoolDNS
Ps: se volete sapere come si impostano i DNS lo spiegherò in un prossimo articolo.
lunedì 14 maggio 2012
Il Prete Bravo
Qualsiasi talk-show si rispetti, soprattutto se rivolto a un pubblico popolare, esibisce tra i suoi protagonisti più o meno autorevoli, un sacerdote cattolico.
Il Prete Bravo.
Conosciamolo meglio.
La caratteristica peculiare del Prete Bravo è riuscire a esprimere concetti assolutamente innocui con toni da rivoluzionario grintoso.
Per capirci, tra le sue specialità vi è quella di alzare la voce e gesticolare con affanno per dire 'L'ultimo chiuda la porta'' oppure che 'Il nuoto è uno sport completo' .
E' inoltre campione per ciò che riguarda l'esprimere con energia idee che hanno la forza di uno starnuto represso, rivestendole di ardore da curva ultras e buon senso da tavolo di osteria, tovaglia a quadretti e bicchiere di vino rosso inclusi. Aspetta, salami appesi alle travi e teste d'aglio intrecciate che pendono da chiodi affissi alle pareti. Ecco, la paternale è servita.
Ci si chiede a volte se un nonno ateo umanamente sensibile non sarebbe in grado di fare altrettanto e forse meglio ma senza quell'aria di uomo di Dio tanto piacione.
Qualche saggio diceva, e non era un prete, che per volere piacere a tutti si finisce per non piacere a nessuno.
Pubblicità.
giovedì 10 maggio 2012
Un giorno di primavera
Due persone possono andare d'accordissimo, parlare di tutto ed essere vicine.
Ma le loro anime sono come fiori, ciascuno ha la sua radice in un determinato posto e nessuno può avvicinarsi troppo all'altro senza abbandonare la sua radice, cosa peraltro impossibile. I fiori effondono il loro profumo e spargono il loro seme perché vorrebbero avvicinarsi, ma il fiore non può fare niente perché il seme giunga nel posto giusto; tocca al vento che va e viene come vuole.
Herman Hesse
Knulp, Storie di un vagabondo
mercoledì 2 maggio 2012
lunedì 23 aprile 2012
Forti asserzioni
"Tu sei il diavolo," disse allora Guglielmo.
Jorge parve non capire. Se avesse potuto vedere avrebbe fissato il suo interlocutore con sguardo attonito. "Io?" disse.
"Sì, ti hanno mentito. Il diavolo non è il principe della materia, il diavolo è l'arroganza dello spirito, la fede senza sorriso, la verità che non viene mai presa dal dubbio. Il diavolo è cupo perché sa dove va, e andando va sempre da dove è venuto. Tu sei il diavolo e come il diavolo vivi nelle tenebre."
Umberto Eco
Il nome della rosa
venerdì 20 aprile 2012
Italianesi
Italianesi, uno spettacolo teatrale di Saverio La Ruina
Pochi sanno che migliaia di soldati italiani (fascisti) rimasero "intrappolati" in Albania quando salì al potere Enver Hoxha: mogli e figli furono costretti a lavorare nei campi di prigionia perché considerati ostili al regime. Questi ultimi quindi, tornati in Italia dopo la caduta del muro di Berlino, non si sentivano né italiani né albanesi. Italianesi, appunto.
Qualche giorno fa, al festival di Radio Tre, Saverio La Ruina ha recitato lo spettacolo.
http://www.radio.rai.it/podcast/A42445089.mp3
Samuel
PS: se interessa ascoltarlo, scaricate il podcast perché rimarrà online soltanto per alcuni giorni.
sabato 14 aprile 2012
martedì 3 aprile 2012
Buongiorno #9
Buongiorno a chi ha scoperto che qualsiasi sofferenza ha un senso dal momento che insegna qualcosa.
Pensarla diversamente induce frustrazione, la frustrazione logora e quando ci si è consumati, l'abisso nel quale si cade prende il nome di depressione. E a quelle profondità dire 'buongiorno' è il non-senso.
Buongiorno a chi per sua forma mentis, davanti a una situazione difficile o inaspettata, esordisce istintivamente con l'ossessivo 'non ce la posso fare'. E poi ce la fa. In un modo o nell'altro ce la fa. :)
Buongiorno a un ragazzo coraggioso: 'gli unici momenti in cui hai paura sono quelli in cui sei felice'.
Hai ragione, la tristezza a suo modo dà stabilità.
Quindi 'Buongiorno Tristezza', in attesa e nella speranza di un più definitivo 'addio'.
Buongiorno a te che sei fradicio sotto la pioggia senza ombrello. Tieni, 'non può piovere per sempre' è per te.
Buongiorno a chi non sceglie la via più comoda, 'la strada più impervia è sempre la più sacra'.
Bene, ma non ti lamentare se a volte ti senti solo, la strada più impervia è anche la meno trafficata.
Buongiorno a quelle persone che ti vedono sempre e non ti chiedono mai 'come stai?'.
Non sono poche.
Stiamo calmi, non ce l'hanno con te e non ti evitano: semplicemente, nel caso di una tua risposta sincera, non saprebbero come continuare la conversazione.
Dunque, stanno sempre peggio loro.
martedì 27 marzo 2012
E250
"Mangia, mangia che ti fa bene!"
La maggioranza di noi, non è abituata ad andare a vedere la lista degli ingredienti dei prodotti che acquistiamo, ci fidiamo delle scelte che hanno fatto altri, della pubblicità, di una marca ("Come questa non ce n'è!"). Purtroppo nell'era del profitto questo, a volte, potrebbe essere poco saggio...se non addirittura fatale.
E250: nitrito di sodio
Il fatto quotidiano_E250
venerdì 23 marzo 2012
Regressione tecnologica
Tecnologia. La sola parola ci fa pensare al progresso, al futuro, ai grandi passi che l'intera umanità ha fatto negli ultimi cento anni: satelliti, comunicazioni veloci, strade, computer sono solo alcune delle cose che questa parola ci fa venire in mente.
Un'associazione più complessa è quella tra tecnologia e regressione.
Storicamente l'obiettivo dei potenti è sempre stato quello di controllare la massa. Per secoli le popolazioni sono state controllate attraverso la paura. "Attento! Se no vai all'inferno!" Più recentemente il "controllo" ha assunto un'altra forma ma non è sparito.
"Il controllo è potere"
Oggi assistiamo alla comparsa di una nuvola, una simpaticissima nuvola che dà il nome all'ultimo tormentone nascente il "cloud (appunto) computing". Cosa penseranno i ragazzi (che ora non lo sono più) che 20/30 fa crearono internet con il solo obiettivo della libera circolazione delle informazioni? Il fatto che le major terranno la nostra vita nei loro database li sconcerterà? Ai posteri la risposta.
mercoledì 14 marzo 2012
War is over (?)
'One day, I could stop fighting. Because one day... I would win. One day, there will be no pain, no loss, no crime. Because of me, because I fight. For you. One day, I will win.'
(Batman #625 - 2004)
(Batman #625 - 2004)
venerdì 9 marzo 2012
Ci sarà
Ci sono valide ragioni per non voler essere qui a quest'ora della notte.
Una è che la sala d'attesa del pronto soccorso di un ospedale di provincia non si può esattamente definire un salotto dalle poltrone rigonfie e invitanti.
Sette sedie beige disposte in fila davanti alla parete scrostata e un estintore rosso senza personalità.
Uau.
Non occorre aver studiato medicina per capire che un simile arredamento spande quel tipo di tristezza in grado di aggravare qualsiasi emergenza.
Un ragazzo semi-sdraiato su una delle sedie attende il suo turno.
E' un classico, al pronto soccorso si aspetta sempre e non si capisce mai chi o che cosa.
Si aspetta. Si aspetta e basta.
Assonnata e sofferente, la sua espressione appare ancora più provata dal momento che il suo sguardo passa attraverso la porta e giunge sullo schermo del televisore acceso della sala infermieri.
Saranno le 2:45 circa e su una delle prime reti stanno trasmettendo uno di quei contenitori amati dai nostalgici e caratterizzati da spezzoni di varietà, videoclip e gag improponibili al pubblico del giorno.
'Forse era meglio stare male a casa.'
Il silenzio è un amplificatore.
Di suoni, di rumori, di pensieri.
O forse semplicemente qualcuno ha alzato il volume del televisore.
E' arrivato il momento di una coppia che canta in playback infagottata in un abbigliamento di dubbio gusto. Facce pulite, sorriso accattivante, lui addirittura vestito da matrimonio.
'Niente, dovevo aspettare domani mattina e vedere se mi
passava, sarei potuto andare dalla dottoressa.'
Canzone dal gusto nazional-popolare, ritmo scontato, sembra davvero che 'sti due tentino a tutti i costi di conquistarti facendoti (e facendosi) in continuazione l'occhiolino.
'Chissà quando esce il nuovo dei Depeche?'
"...devi crederci
ci sarà
una storia d’amore ed un mondo migliore..."
'DEVI CREDERCI
ehi, mi sembra un affermazione un po' forte... Devi crederci? Cosa dovrei fare io?
Eh eh che ingenui questi, ma come facevano a essere così? Davvero credevano di poter dire alla gente in che cosa doveva o non doveva credere?'
'Altri tempi, lo so.
Certo che credere a un sogno è difficile, fa quasi paura. Forse è per questo che oggi percepiamo quasi come dovere morale ridicolizzare chi tenta di avvicinarsi all'incanto.
Io ho paura di illudermi. E per di più oggi sto male, ma male veramente.
Dimmi te se una canzonetta del genere deve pure darmi da pensare...'
"...un azzurro più intenso ed un cielo più immenso
ci sarà..."
La voce allarmata di un uomo vestito di bianco riecheggia lungo i corridoi deserti e copre le ultime note dello speranzoso ritornello:
'Una barella presto!!'
Tre infermieri si precipitano accanto a un ragazzo steso a faccia in giù sul pavimento bianco della sala d'attesa del pronto soccorso di un ospedale di provincia.
martedì 28 febbraio 2012
Ogni giorno
Succede ogni giorno.
Ma noi da qui sotto non ce ne accorgiamo.
E' proprio vero che visto da lassù, tutto è più chiaro. Tutto.
Da vedere a schermo intero, 1080 p, volume alto. No più alto.
Ecco, così.
martedì 21 febbraio 2012
Equilibrio
L'equilibrio è generalmente disprezzato, comunemente associato alla mancanza di verve e di passione.
Noioso, prevedibile, risulta deprecabile e fuori luogo in tutte quelle occasioni in cui è obbligatorio avere un'attitudine euforica o quantomeno divertita - vietato guastare la festa a coloro che amano essere travolti dai loro stessi eccessi.
O meglio, vietato esprimere un sentimento che non sia quello predeterminato in fase di pianificazione dell'evento da parte degli organizzatori.
E così tutti ad ammirare chi esagera, a invidiare con gli occhi sgranati chi oscilla con fare indegno tra un estremo e l'altro.
Applausi per chi osa. Tutti in piedi a celebrare lo spavaldo, la sfacciata, chi non teme i giudizi altrui.
Poi la platea si svuota e non c'è più nessuno che abbia voglia di divertirsi, il silenzio soffia forte come il vento e porta via ogni schiamazzo.
E chi prima stava sul palco capisce adesso che senza le altrui attenzioni non conta niente. Non esiste.
Sì ma pochi piagnistei, per favore.
E' soltanto un modo un po' traumatico attraverso il quale si realizza che nella vita le proporzioni contano, meritano rispetto.
E allora poi di nuovo tutti con il naso all'insù a contemplare in silenzio l'equilibrista che con grazia e agilità si muove a piccoli passi misurando ogni mossa. Questa volta tutti in piedi a celebrare l'uomo misurato, composto e padrone di sé.
Il funambolo non cerca gli applausi, non tenta di accattivarsi il pubblico perché non se lo può permettere.
L'equilibrio è concentrazione, è correzione lieve del movimento che persiste, è disciplina fisica e mentale.
L'equilibrio è una condizione particolare.
Cattura l'attenzione, richiama gli sguardi. Impone il silenzio di chi osserva.
L'equilibrista non si acclama, non si adora, si ammira e basta.
In alcuni casi lo si stima persino, quando le luci si spengono e continui a pensare a quello che ti ha insegnato nonostante non abbia detto niente.
Considerazioni probabilmente inutili queste.
Dispiace constatare che, tragicamente, l'unico momento in cui si riesce a dare all'equilibrio l'importanza che merita è
mentre si cade.
sabato 7 gennaio 2012
Resta
"Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli una fiaba; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più." (Albert Einstein)
Non è questo tempo di sogni, non c'è tempo di dormire normalmente, tanto meno a occhi aperti.
No, proprio no.
Forse però questo è il momento di raccontare qualcosa.
E' che non lo facciamo più da tanto tempo e questo è il vero dramma: dovremmo davvero tutti sederci intorno a un fuoco per ascoltare rapiti, i visi illuminati di toni rossi, gialli e arancioni dalle fiamme, i crepitii dei legni incendiati che riempiono le pause e i silenzi di un affabulatore che, senza fretta alcuna, inframmezza un periodo e l'altro con uno stanco respiro.
Davvero, le storie sono potenti. E quando una di esse ti colpisce al cuore te ne accorgi sovente il mattino dopo, quando al risveglio, realizzi tra uno sbadiglio e l'altro, di averci pensato tutta la notte.
Chissà, forse parlava di te.
Vorrei dunque che mi si raccontasse una storia.
Che parli di dame virtuose e di cavalieri senza macchia.
Di sconfitte dolorose e di vittorie insperate.
Della fede e del coraggio, del sacrificio, della menzogna e della paura.
Voglio ascoltare la descrizione dei cattivi nella loro meschinità, dei buoni e della loro generosità, del calore implacabile del deserto, della profondità oscura degli abissi e dei suoi placidi e misteriosi guardiani.
Raccontami di spade lucenti estratte dai foderi, di frecce che, scoccate nella foresta, sibilano sorde prima di colpire il bersaglio, di ingiustizie e di giustizieri, di grotte inaccessibili sinistramente illuminate da torce ardenti.
Di ciò che accade nei cuori degli uomini, in quelli corrotti dei cattivi, in quelli eroici dei buoni. E poi, come spesso accade, chi o che cosa li ha fatti passare da una parte all'altra. Perché.
Voglio sapere dove affonderanno pugnali a lama ondulata affilati e intinti nel curaro, i kriss, stretti intorno alla vita di orientali di cui si scorgono soltanto gli occhi fiammeggianti.
A quale personaggio insospettabile condurranno le indagini svolte da quel gentleman dall'intelletto raffinato che veste una mantellina e fuma la pipa. Proprio come il suo amico, non riusciamo neanche noi a capire come faccia, alla fine, ad avere sempre ragione.
Resta qui.
Non importa come finisce, raccontami una storia.
Parlami di me.
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