mercoledì 10 ottobre 2007

Il cacciatore di aquiloni


Il cacciatore di aquiloni (film), di Marc Forster

«Sono diventato la persona che sono oggi all'età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto.» - Incipit de Il cacciatore di aquiloni


Per chi di voi ha già letto questo romanzo, ci sono buone notizie! Personalmente amo di più i grandi “classici” della letteratura; tuttavia questo romanzo secondo me è una delle migliori opere contemporanee. Scritto in prima persona, da un narratore onnisciente (cioè sa tutto di tutti in qualsiasi momento), è la storia di un ragazzo che cresce in trent’anni di storia afgana. Lo stile è facile e scorrevole. Il coinvolgimento emotivo, totale.

La buona notizia è che uno dei più apprezzati registi contemporanei, Marc Forster (l’autore di Nerverland, tanto per intenderci), ci ha fatto un film, girato in persiano (!!) e con la sceneggiatura dello stesso Hosseini (lo scrittore). L’uscita, prevista a novembre, è stata spostata al 14 dicembre (11 gennaio qui in Italia), a causa di alcune preoccupazioni per l’incolumità dei giovani protagonisti di Kabul, che in questo modo avranno il tempo di trasferirsi negli States.

Samuel

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